Giovedì 14 marzo 2024 alle ore 9,30 nella sala del Consiglio Provinciale di Matera in via Ridola 60 a Matera in programma un seminario di approfondimento dal titolo: “Autonomia perché no?”. Dopo l’intervento di Bruno Di Cuia responsabile territoriale Matera Uil, intervengono Ivana Veronese, segretaria confederale nazionale Uil, Luigi Veltro funzionario nazionale Uil, Vincenzo Tortorelli segretario regionale Uil Basilicata.
“Per noi – sottolinea Tortorelli – questa riforma rischia di scavare un’ulteriore profonda frattura tra Nord e Sud del Paese quando, invece, abbiamo bisogno di ridurre i divari territoriali, che riguardano tutti i cittadini e ancor di più giovani e donne, ad iniziare con la messa a terra dei progetti del PNRR e con l’accelerazione delle risorse nazionali ed europee della coesione del settennio 2021-2027. E crediamo che questo processo di decentramento di funzioni non porterà benefici nel breve e soprattutto nel medio e lungo termine a tutte le persone. A nostro avviso vanno respinte le differenziazioni perché si rischia di creare le “diseguaglianze” quale elemento propulsivo e di competitività per questo o quel territorio: Nord contro Sud, aree urbane e metropolitane contro aree interne. L’autonomia differenziata, così come disegnata dal testo normativo approvato dal Governo -aggiunge Tortorelli – non solo non pone riparo alle evidenti disfunzioni delle attuali Regioni, ma al contrario rischia di accentuarne le inefficienze, fino ad arrivare vicino alla “disgregazione” del nostro già fragile Stato nazionale, aumentando le disuguaglianze sociali e territoriali. Non ci possiamo permettere che i diritti di cittadinanza vengano garantiti a seconda della zona geografica in cui si nasce. Nel seminario di Matera – conclude – approfondiremo le ricadute dirette anche sulla Basilicata specie in materia di sanità, istruzione, servizi per l’impiego. Per noi ci sono diritti fondamentali delle persone che non possono e non devono essere oggetto di autonomia differenziata: ci riferiamo al diritto all’istruzione, al diritto alla salute e sicurezza, al diritto al lavoro”.
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