L’assessore alla Sanità Martorano: “Diamo respiro alla fasce deboli, rinunciando a parte delle entrate e grazie a un impegno solidaristico dei redditi medio alti”. L´esenzione sale a 16mila euro per la farmaceutica e viene introdotta anche per la specialistica. Per le altre fasce Isee applicato il principio della progressività-
“In un momento difficile per il sistema sanitario, caratterizzato da una continua riduzione di risorse la Regione compie un considerevole sforzo finanziario per venire incontro alle esigenze dei cittadini più esposti alle difficoltà economiche attraverso un maggiore impegno a carico del fondo sanitario regionale e anche grazie alla maggiore compartecipazione di cittadini con reddito medio alto. La rimodulazione dei ticket, discussa in modo approfondito con associazioni e sindacati, rappresenta un impegno a cui il governo regionale non ha inteso sottrarsi”. Con queste parole l´assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, ha annunciato l´adozione della delibera di rimodulazione dei ticket sanitari avvenuta oggi in giunta.
Dando seguito ad una decisione già annunciata durante la presentazione del Piano sanitario regionale e confermata nell´ultima riunione di Giunta, l´esecutivo regionale ha, infatti, rimodulato sia il ticket sulla specialistica che quello sulla farmaceutica esaltando il principio solidaristico nella contribuzione alla spesa sanitaria introdotta dal Governo nazionale con la manovra estiva dello scorso anno.
La rimodulazione prevede, per entrambi i ticket, l´esenzione totale per le famiglie con reddito inferiore a 16 mila euro, esenzione precedentemente fissata a 14 mila euro e valida solo per la farmaceutica. Per i redditi compresi tra i 16.000€ e i 25.000€ ci sarà una riduzione rispetto ai precedenti ticket unici che resteranno invece invariati per i redditi compresi tra i 25 e i 35.000. La quota di compartecipazione avrà invece una progressione per i redditi compresi tra 35.000 e 50.000 e, nella misura massima, per i redditi superiori ai 50.000. Per il ticket sulla farmaceutica resta confermato il tetto massimo pari a 2,5 euro.
“La manovra complessiva – spiega l´assessore Martorano – porterà ad una riduzione del gettito della compartecipazione, ma abbiamo voluto garantire una proporzionalità di pagamento in nome di un principio solidale. Sappiamo di dover far i conti con risorse sempre più ridotte, ma sappiamo anche che difficoltà forse più gravi sono chiamate ad affrontarle le famiglie, specie quelle con redditi più bassi e per questo, col presidente De Filippo e gli altri colleghi di giunta, abbiamo giudicato giusto rinunciare a parte delle entrate e chiedere uno sforzo solidale ai cittadini con reddito medio alto”.
Il lavoro proseguirà del dipartimento Salute proseguirà con la messa a punto dei cosiddetti ticket di patologia, che consentiranno di fissare ulteriori risparmi nell´acquisizione di prestazioni sanitarie plurime volte all´accertamento di specifiche patologie.
Rimodulazione della quota fissa aggiuntiva per ricetta farmaceutica
Assistito
Ticket Fisso a Ricetta
Assistito con ISEE fino a 16.000 euro: Esente
Assistito con ISEE compreso tra 16.000 e 25.000 euro: 1,5 euro
Assistito con ISEE compreso tra 25.000 e 35.000 euro: 2 euro
Assistito con ISEE superiore a 35.000 euro: 2,5 euro
Ticket, Comitato crisi Sanità lucana: “Nella foresta di Sherwood si aggirano ancora soldati dello sceriffo”
“Qualcuno l’ha definita “Robin-ticket”, rievocando le gesta dell’eroe che toglieva ai ricchi per dare ai poveri, ma noi ci permettiamo di dissentire perché la rimodulazione dei ticket ufficializzata ieri non è certamente quella che hanno chiesto 13mila lucani firmatari della petizione popolare da noi promossa e consegnata nelle mani del Presidente del Consiglio Folino”. E’ il commento di Michele Cataldi (Sanità Futura), portavoce del Comitato di Crisi sanità lucana, evidenziando che “se è stato elevato il reddito che dà diritto all’esenzione dal pagamento del ticket è rimasto invariato il parametro riferito al costo delle prestazioni. E – aggiunge – non ci stancheremo mai di dirlo ciò è avvenuto contraddicendo quanto contenuto nell’art. 19 della LR 4.9.2011 n.17 (la Finanziaria Regionale 2012) che prevede che la quota di partecipazione alla spesa per la specialistica ambulatoriale doveva essere rimodulata esclusivamente sulla base dell’ISEE dell’assistito. Pertanto il provvedimento non tiene conto non solo della richiesta di 13mila persone ma nemmeno di quanto previsto da una legge regionale.
A pensarla “casualmente” come noi e ciò non può che farci piacere – dice Cataldi – il Ministro alla Salute Renato Balduzzi, che nel provvedimento spending review ha introdotto misure specifiche per sperimentare nuovi modelli di assistenza per contenere la spesa, anche attraverso sinergie tra strutture pubbliche e private, ospedaliere ed extraospedaliere, ha richiamato le Regioni a tenere in debita considerazione nella rideterminazione dei ticket i principi di “equità, trasparenza ed omogeneità sul territorio”. Proprio quei principi che non trovano posto nel provvedimento dell’Assessore regionale alla Salute approvato in Giunta. Vorremmo ricordare ai politici piuttosto distratti e al segretario regionale della Cgil, che ha commentato la rimodulazione dei ticket come se si trattasse di un “successo del sindacato”, le parole del Ministro: “Bisogna rivedere il rapporto di compartecipazione. Stabiliamo una franchigia, fino al cui raggiungimento si paga in funzione dei redditi, superata la quale non c’è più ticket ma gratuità”. Evidentemente nella nostra “foresta di Sherwood” si aggira ancora qualche soldato dello sceriffo e si continua a mantenere comunque il ticket più caro d’Italia, in quanto, pensare di elevare a 16mila euro il parametro ISEE richiesto per l’esenzione dal ticket non risolve il problema del super ticket collegato al valore delle prestazioni che continuerà a caratterizzarsi come il più alto tra le regioni insieme a quello di Piemonte e Lombardia, e soprattutto continuerà a farci perdere terreno con le vicine regioni Puglia, Campania e Calabria che l’hanno lasciato invariato ai 10 euro. Tanto valeva ritornare anche noi allo stesso ticket!
Se poi si punta a raggiungere un obiettivo di rastrellamento di una decina di milioni di euro – afferma Cataldi – dai dati ufficiali relativi al quarto trimestre 2011, vale a dire il primo periodo di applicazione del ticket, è sin troppo evidente che si risolverà in un flop. Siamo in attesa di disporre dei dati complessivi del primo semestre 2012 per poterlo dimostrare cifre alla mano.