Sabato 16 marzo 2024 alle ore 19.30 nell’ipogeo culturale della Lega Navale Italiana Sezione Matera-Magna Grecia in via Fiorentini 103-107 nei Sassi di Matera è in programma l’inaugurazione della mostra d’arte “Trame Mediterranee” con le opere di Marilena Saracino e Antonio Bruscella.
Di seguito i particolari.
Si tratta, dichiara il Presidente del sodalizio Rocco Petrera, di un appuntamento che si inserisce all’interno del progetto culturale della Lega Navale Italiana sezione Matera Magna Grecia dal titolo: Matera è Acqua 2024.
Il vernissage prevede oltre ai saluti dei referenti della LNI la presenza del Sindaco Domenico Bennardi, dello scrittore avvocato Aurelio Pace, dello storico dell’arte Merisabel Calitri e sarà moderato dal giornalista Francesco Bianchi oltre alla presenza degli artisti espositori Marilena Saracino e Antonio Bruscella.
Nelle opere di Marilena Saracino l’armonia, si scontra, impattante, con il bisogno assoluto di tradurre in “res”, in “cosa”, un pensiero. E quel pensiero è una trama fatta d’intese e di traduzioni di concetti che il tempo e le contingenze dettano come monito all’analfabetismo emozionale. Ecco l’arte. Ecco il senso della creazione. Marilena Saracino non sceglie tele e colori ma strutture metalliche di base e fili. Il suo stile è la composizione ed il colore l’alleato scelto per addensare la profezia del labirinto. In un mondo di domande, non dare le risposte ma suggerire la strada è la risposta. Ecco che il tema dell’impossibilità di rivelare l’irrivelabile è il leitmotiv che guida e suggestione la mano meticolosa della dottoressa, oculista. È creativa. Ama i colori pastello e ritrova in quelle tinte mai esatte ma mai miscelate, l’armonia profetica di cui è solita riempire i suoi respiri.
Antonio Bruscella e l’evoluzione instancabile della geometria del pensiero: La contemporaneità del Bello. Ha imparato a disegnare Binari spaziali, a dare forma all’uomo del futuro, a colorare una serie infinita di boomerang, di ritorni del tempo alla memoria, mentre quest’ultima gli sfugge per scelta, lontana com’è, per la sua forza astrattizzante, da ogni forma di mymesis.
Dipinge regalità evanescenti, Bruscella, mentre deflagra ironicamente l’antico e il moderno.
Crea disorientamento visivo mentre cerca il confronto e la definizione di meccaniche che egli stesso definisce “divine”.
Usa il metro delle civiltà per misurare distanze che nella pandemia gli abbiamo visto dipingere come incubate ma quel che resta, che prevale e che incanta è la sua origine che ritorna, in un incontro simbiotico e propedeutico al bello, nella contemporaneità.
La mostra sarà visitabile dal 17 marzo al 10 Aprile dal martedì alla domenica alle ore 10.00-13.00/17.00-19.00, ingresso gratuito.