Dopo il ricordo della ”Presa del tappo”, il confronto per capire quale futuro possibile possa esserci per lo sviluppo del territorio in rapporto a Monte Cotugno, il racconto di quell’imponente progetto e la ”visione altra” offerta dalla competenza e dall’esperienza di Mario Tozzi, è il momento della costruzione.
La costruzione di un percorso condiviso, operativo e propositivo che parta dalle attività esistenti nel territorio, affronti le criticità riscontrate e riempi un vuoto di programmazione grazie al protagonismo sinergico.
E’ stato questo il fulcro dell’incontro ”Monte Cotugno, sport e ambiente”, organizzato nell’ambito delle iniziative di ”Epopea Monte Cotugno. La storia, il futuro” il ricco calendario di iniziative promosso dall’associazione A.S.S.A. (Associazione per lo sviluppo storico e ambientale), con il contributo della Fondazione Matera Basilicata 2019 e con la partecipazione delle associazioni Italia Nostra APS sez. Senisese, Pro Loco di Senise APS, della testata giornalistica lasiritide.it e dell’Istituto scolastico ”Leonardo Sinisgalli” di Senise.
L’incontro si è svolto in quello che, dal 2008, è stato individuato come «Museo del territorio» dedicato proprio al ciclo delle acque. Museo mai aperto per una serie di visissitudini, legate anche al restauro che interessò il Complesso di San Francesco (restauro concluso diversi anni fa) che ospita le stanze.
Per questo, prima con l’allestimento della mostra «Il lago che non c’era» (che continuerà ad essere visitabile anche nel corso delle prossime settimane) e poi con l’incontro operativo, l’idea degli organizzatori è stata quella di aprire e riempire di contenuti un luogo ancora non fruito.
Il grande invaso di Monte Cotugno ha cambiato, per certi aspetti, radicalmente il territorio. Nella pianura attraversata dall’imponente fiume Sinni oggi c’è un lago artificiale che ha modificato l’habitat di diverse specie presenti in passato. Nel contempo molti esemplari per i quali il contesto naturale pre-diga era un’area poco appetibile, sono arrivati a stanziarsi nel territorio durante le stagioni delle grandi migrazioni.
La biodiversità presente nell’area è una ricchezza che va valorizzata, studiata, raccontata ma, prima di ogni cosa, tutelata e rispettata.
«Tutta l’area intorno al lago è una continua sorpresa in termini di biodiversità e avifauna- è stato spiegato- dove ogni giorno è possibile scoprire la presenza di una specie diversa. L’attività del birdwatching merita davvero di essere valorizzata».
Il turismo ambientale, quello didattico legato al funzionamento del grande invaso, quello sportivo legato alle attività sostenibili, in primis il canottaggio, disciplina storica che, in Basilicata, nacque proprio sullo specchio d’acqua senisese con il Circolo dei canottieri lucani, ancora in attività; le attività che stanno nascendo ora, come quelle di chi si occupa di individuare percorsi da attraversare con le mountain bike; la concezione del lago e del contesto ambientale che lo circonda come ”palcoscenico” per eventi artistici in cui arte e natura si fondono nonostante una carenza di programmazione relativa ai collegamenti, anche solo legati ai trasporti, e alla ricettività del territorio; le buone pratiche legate anche alle sperimentazioni e alle innovazioni in agricoltura nel nome della tutela dell’ambiente: sono stati tutti elementi messi al centro della discussione nel corso dell’incontro, coordinato dal referente della sezione senisese di Italia Nostra, partner del progetto, Domenico Totaro.
«Le istanze raccolte in questo bellissimo confronto di idee ed esperienze- ha detto Totaro, parlando a nome di tutti gli organizzatori- dovranno costituire elementi di partenza di una «Carta di Senise»: una nuova alleanza tra territori nel nome della tutela e dello sviluppo dell’ambiente in un’epoca in cui non dobbiamo più operare come se i cambiamenti climatici non fossero urgenze da affrontare con uno slancio operativo da parte di ognuno di noi».