Il riconoscimento del Distretto Turistico – attraverso la LN 106/14 – con compiti e funzioni importanti per la rigenerazione dei borghi, il contrasto più efficace allo spopolamento, lo sviluppo dell’economia locale e dell’occupazione, specie al Sud, ha necessità di tradursi in provvedimenti operativi da parte del Governo e di misure adeguate da parte delle Regioni. E’ la richiesta dell’Assemblea dei Distretti Turistici del Sud che si è tenuta oggi a Potenza che ha denunciato la inoperatività della Legge 106/2014, “concausa degli ulteriori e gravi pregiudizi in danno delle imprese e delle Comunità territoriali, specialmente quelle del Sud”. Significativa la partecipazione (anche in web) dei Distretti del Sud: Gran Sasso d’Italia (Abruzzo), Cilento Blu, Cilento Interno, Costa di Amalfi (Campania), Distretto della Sila (Calabria), Oristano (Sardegna), Salento-Lecce (Puglia). Per il Distretto Terre Aristeo, l’ad Saverio Lamiranda e Rocco Marino presidente Xenia-Rete imprese. Come significativo è il segnale di disponibilità manifestato dal Ministero del Turismo con la convocazione a Roma al Ministero del Turismo di un tavolo tecnico per il 4 aprile prossimo. L’incontro di Potenza – che dà seguito a quello di Paestum (16 aprile 2023) – segna non solo la capacità di resilienza dei Distretti, come è stato sostenuto, ma il rinnovato protagonismo nella consapevolezza che il settore turistico garantisce un impatto economico immediato e duraturo sul territorio, specie in chiave di rigenerazione dei paesi e quindi di stop allo spopolamento, ed è in grado di assorbire una quota parte dei finanziamenti destinati ad altri ambiti che sono in evidente difficoltà, sempre in coerenza con le finalità e gli obiettivi del Pnrr. Tra le richieste prioritarie l’approvazione da parte del Governo di un regolamento di attuazione della LN106/14 per superare quella sorta di “limbo” in cui si trovano questi organismi che registrano una difficoltà di interlocuzioni con i Ministri interessati (Turismo, Sud-Coesione Sociale, Imprese-Made in Italy) e i Governi Regionali. “Serve che il Ministero faccia attuare il regolamento e coinvolga le Regioni per consentire ai Distretti di partecipare ai bandi pubblici”: ha detto il presidente nazionale Claudio Ucci facendo il punto delle interlocuzioni avviate sinora con Ministeri interessati. “Il nostro obiettivo centrale è animare il territorio, rigenerare i borghi, formare figure professionali adeguate ma – ha aggiunto – dobbiamo essere messi nelle condizioni di farlo. Sono trascorsi dieci anni dal riconoscimento del Ministero e i Distretti – afferma Ucci – attraversano una fase difficile anche perché c’è uno scollamento con le rispettive Regioni. Nel frattempo sono cambiati i governi, a livello centrale e locale, e ogni volta siamo stati costretti a ricominciare daccapo. L’incontro del 4 aprile può segnare una svolta”.
L’esperienza del Distretto del Salento è stata raccontata da Carmelo Lucio Calamaia che ha parlato di azioni messe in campo per il reperimento di fondi ed intercettare misure regionali attraverso un “marchio” di area che ha bisogno di essere rilanciato. Il documento istitutivo del Distretto Salentino – ha detto – è stato firmato da tutti i comuni della provincia di Lecce e dalle associazioni di categoria per circa 140 firmatari a conferma di una convinta cooperazione pubblico-privata. Adesso deve tradursi in fatti per accrescere flussi turistici e sviluppare economia locale.
Per Saverio Lamiranda (ad Terre Aristeo), l’incontro è stato particolarmente utile e produttivo nell’interlocuzione con il Governo in vista dell’incontro del 4 aprile a Roma nel quale sarà illustrato il documento approvato. L’obiettivo è di fare subito un passo avanti. Terre di Aristeo – Progetto Pilota per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi Lucani nell’attuale fase di presentazione dell’Accordo di Sviluppo è un esempio per tutti i Distretti. Rocco Marino (Xenia) evidenzia che esce rafforzata la cooperazione pubblico-privata con le imprese coinvolte, come accade in Basilicata, per i progetti di rigenerazione dei borghi.
Nel documento approvato al termine si sottolinea che il Distretto rappresenta il Sistema pubblico-economico-sociale di gestione decentrata nell’ambito del quale la presenza degli Enti Locali e la partecipazione della componente Privata sono condizioni essenziali per l’efficacia della propria azione; una Modalità innovativa di governance territoriale utile per il progresso sociale ed economico delle Comunità Locali, per il ripopolamento e la rigenerazione dei borghi e delle aree più svantaggiate; l’Organismo territoriale intermedio, strategico, integrato, sostenibile e competitivo coerente con la regolamentazione Comunitaria e con tutte le altre norme riferibili alla programmazione negoziata; il Partner efficace e di riferimento nell’attuazione della Programmazione Pubblica nei territori delimitati dalla perimetrazione del Distretto con particolare riferimento alle politiche ed attività di animazione, formazione, comunicazione, coesione, per la tutela ambientale, sociale ed economica del patrimonio naturale e dei centri abitati.
Infine, i Distretti Turistici del Sud sollecitano il Governo Centrale e le Regioni, per quanto di rispettiva competenza:
– ad attivare soluzioni amministrative ed organizzative idonee (regolamento di attuazione) per l’operatività della Legge;
– a dotare la Legge 106/2014 di risorse finanziarie idonee a sostenere la propria attività con particolare riferimento ai progetti destinati alle aree più fragili ed alle nuove generazioni;
– ad utilizzare le modalità previste per gli “Accordi di Sviluppo” quali strumenti di intervento operativo e complessivo per la realizzazione dei Progetti che saranno promossi nei diversi territori o comparti;
– ad istituire un Comitato di Coordinamento permanente e paritetico, fra la componente pubblica e quella privata, con il compito di promuovere, coordinare e monitorare le attività conseguenti all’attuazione della Legge e del suo regolamento.