Venerdì 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua.
Sono trascorsi ormai 32 anni da quando l’ONU ha istituito il “world water day” per sensibilizzare il mondo sull’importanza dell’acqua, sulla necessità di ridurne gli sprechi e di contrastare il cambiamento climatico.
Quest’anno il tema è “Sfruttare l’acqua per la pace”. L’ADOC di Basilicata è particolarmente sensibile a questo problema, infatti, più volte ha cercato di sensibilizzare le istituzioni regionali ad affrontare il problema.
Sembra, però, che da questo orecchio i nostri amministratori non ci sentono. All’inizio di quest’anno la Regione ha approvato il c.d. “Bonus idrico” che prevede la riduzione delle bollette emesse da Acquedotto Lucano S.p.A. per la sola fascia di consumo agevolato, il risparmio medio è di circa € 0,16 al giorno a persona.
All’ADOC di Basilicata i conti non tornano.
Occorre precisare che la tariffa del servizio idrico non può essere arbitraria ma deve rispettare la legge (D.Lgs. 152/2006) è pertanto deve essere commisurata alle spese di esercizio e quelle relativi agli investimenti.
L’acqua in Basilicata per una persona che vive da sola costa circa € 3,00 per metro cubo, sempre che consumi un massimo di 55 litri di acqua al giorno altrimenti l’importo diventa esorbitante.
Perché l’acqua in Basilicata costa così tanto nonostante la regione sia ricchissima di acqua?
A far lievitare il prezzo dell’acqua concorrono più fattori.
Il primo è una scellerata gestione delle risorse idriche, infatti, in Basilicata le perdite di acqua dalle reti idriche sono di oltre il 62% (dati ISTAT anni 2020-2022), questo significa che ogni persona paga più del doppio dell’acqua che consuma;
Il costo per portare l’acqua agli utenti risente fortemente della mancata programmazione e progettazione dei sistemi di risparmio energetico che, fino ad oggi, sono stati ignorati;
La miopia nell’organizzazione delle attività fa crescere in modo esponenziale i costi per gliinterventi per la riparazione delle perdite, in media è necessario una riparazione ogni due giorni.
Occorre una progettazione complessiva che preveda interventi mirati alla sostituzione di tratti di
condotta ammalorata per step successivi in modo da contenere la spesa e da garantire piùefficienza all’intera rete di distribuzione.
Infine, incide pesantemente anche il costo degli addetti. È notizia di qualche mese fa di promozioni
date a persone con il merito di avere parenti “importanti”.
Tutti questi costi gravano sulle tasche dei consumatori.
L’ADOC di Basilicata, da tempo chiede che il contributo annuale di € 18.600.000,00 che la Regione versa ad Acquedotto Lucano S.p.A. sia destinato ad abbattere le quote fisse. Questo semplice provvedimento alleggerirebbe le bollette di molto e consentirebbe di liberare parte delle risorse
destinate al c.d. “Bonus acqua” per bonificare la rete idrica con almeno due vantaggi per i cittadini:
· un beneficio immediato per tutti;
· la bonifica, almeno in parte della rete, con un conseguente contenimento delle perdite e,quindi, un minor costo da addebitare sulle bollette.
Certo occorre personale qualificato e non raccomandato;
un management che pensi solo al bene comune e al benessere dei cittadini di Basilicata e che, soprattutto, non svolga questo ruolo come ripiego o peggio come secondo lavoro, forse proibito dalle leggi;
certo le imprese amiche non lucrerebbero più sulle costose riparazioni;
certo occorre saper prendere decisioni che mirino al futuro e al contenimento delle spese.
Certo, finché i cittadini pagano, che importa!