Pinuccio Rinaldi: “La dignità del’elettore lucano e la sua umiliazione”. Di seguito la nota dell’analista politico bernaldese Pinuccio Rinaldi in vista delle elezioni regionali del 21 e 22 aprile in Basilicata.
Siamo a domenica 24 Marzo, le liste elettorali sono state presentate e tutto quello che ha preceduto questo epilogo è ormai passato mediaticamente in secondo ordine. I giornali nazionali che tanto avevano dedicato al “mortificante” spettacolo sulla composizione delle liste elettorali e che avevano portato la Basilicata agli allori della cronaca, oggi hanno riportato la regione al confacente silenzio mediatico di chi ha poco o nulla da esprimere. La stampa locale che per spirito e senso di dignità del popolo lucano, avrebbe dovuto approfondire ed evidenziare le ragioni, le cause e le insane aspirazioni politiche, ora è completamente immersa nella disamine delle varie figure che compongono le liste elettorali, e ha abbandonato la spiegazione delle ragioni per le quali tutti i veti e i contrasti che esistevano prima della composizione delle liste elettorali ora sono magicamente scomparse, mentre gli uomini e i gruppi che erano oggetto di tali veti sono rimasti, cosi come non si preoccupa di spiegare perché , chi prima era oppositore ora è collaboratore. Questo colpevole silenzio della stampa sull’argomento, è pari alla spregiudicatezza della politica che l’ha generata.
Tutto questo insano modo di procedere purtroppo è ritenuto dalla politica come qualcosa che può ricadere impunemente sugli elettori lucani, che vengono così umiliati e trattati come indolenti al ragionamento e indifferenti ai risultati.
La realtà invece certifica una cosa diversa, l’elettore astenendosi dal voto dichiara il rigetto di queste pratiche e rivendica in tal modo una sua giusta dignità.
Questa sana rivendicazione è completamente ignorata dalla politica, che non si cura di considerare che la maggioranza degli elettori chiamati al voto sono proprio quelli che non vanno a votare. La politica sempre in lotta con sé stessa, ha dimostrato, in questi accadimenti di essere pronta ad accordarsi sulle urgenti convenienze politiche, anche senza distinzione tra destra e sinistra. Alla luce di tanto è impossibile ritenere che chi governerà sarà capace di abbandonare questi schemi ormai collaudati e ad aderire al principio che è necessario servire la politica e non servirsi della politica.