Accordo di coesione tra il Governo nazionale e la Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale dal Presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Michele Giordano. Di seguito la nota integrale.
Il 25 marzo il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presentato e firmato col Presidente Bardi il Fondo di Sviluppo e Coesione tra Governo nazionale e Regione Basilicata. All’incontro, tenuto nell’Aula Magna dell’Università di Basilicata, oltre all’intero Consiglio Regionale, erano presenti il Presidente della Provincia di Potenza, la stragrande maggioranza dei sindaci di Basilicata. Stranamente assente il Presidente della provincia di Matera, nonché sindaco di Montalbano Jonico, Piero Marrese che è candidato per il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle alla guida della Regione in contrapposizione a Bardi.
Michele Giordano, presidente provinciale di Fratelli d’Italia di Matera a riguardo dichiara: “Questa è la Basilicata che vogliamo, pronta a migliorarsi e proiettata al futuro. Più di 940 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione sono stati destinati alla ripartenza sociale ed economica della nostra regione, per aumentare la competitività della nostra Basilicata. Peccato che l’invito all’importante evento istituzionale non sia stato però recepito da tutte le parti interessate. È un ridicolo paradosso che chi si candida a governare la Regione e quindi ad utilizzare i 945 milioni di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione si sia assentato. Il fondo provvederà a finanziare importanti infrastrutture ed opere anche della provincia materana come il raccordo ferroviario che collega la stazione di Ferrandina Scalo alla zona industriale della Val Basento, come l’ampliamento e la riqualificazione della zona industriale di Policoro inserendola nel sistema retroportuale della costa jonica, come l’ammodernamento della dotazione dei mezzi di locomozione ferroviari che percorrono le tratte lucane. Altre risorse saranno destinate all’efficientamento del sistema idrico e al consolidamento degli abitati per fronteggiare il dissesto idrogeologico. La formalizzazione di un patto di sviluppo come questo, tra governo nazionale e Regione, meritava l’assenza di chi amministra già una delle due province e si candida addirittura a governare il massimo ente regionale dando attuazione a questo patto? Quello di ieri non era un momento elettorale, ma un evento istituzionale e cruciale per il futuro della nostra regione”.