Nel Centro Caritas Diocesano La Tenda, nel rione Agna a Matera è stato presentato nel pomeriggio il libro “A.Ma.Sa.M. Inclusione e autonomia” (Altrimedia Edizioni) curato dalla giornalista e scrittrice Rossella Montemurro. Sono intervenuti la presidente A.Ma.Sa.M. Lucia D’Antona, il direttore CSV Basilicata Gianleo Iosca, la direttrice editoriale di Altrimedia Edizioni Gabriella Lanzillotta, la curatrice del volume Rossella Montemurro, la coordinatrice ambito urbano città di Matera Caterina Rotondaro e l’assistente sociale Cecilia Saponaro. A seguire le testimonianze di familiari e volontari dell’A.Ma.Sa.M.
I ventisette anni dell’Associazione Materana per la Salute Mentale che, parafrasando il titolo, nell’ottica dell’inclusione e dell’autonomia sostiene persone con problematiche psichiche o psicologiche – sono racchiusi in questo volume alternando le testimonianze dei ragazzi a quelle dei volontari e dei familiari.
“L’anima dell’A.Ma.Sa.M. è data tutt’oggi dalla cospicua presenza di volontari che, insieme a qualche familiare, danno continuità e garanzia di realizzazione di progetti per l’intero anno. Attualmente ce ne sono molti rivolti ai soli ragazzi, altri a ragazzi, familiari e volontari e uno, annuale, rivolto a familiari e volontari affinché possano formarsi e operare nel miglior modo possibile”, sottolinea Lucia D’Antona, presidente pro tempore dal 2018.
Quello delle malattie mentali è ancora oggi uno stigma ingombrante e fastidioso. Parlare di malattia non è mai semplice, in particolare quando si affrontano argomenti che riguardano la psiche, condizionati come siamo da paure e pregiudizi. Con questa pubblicazione l’A.Ma.Sa.M. intende lanciare un messaggio forte per superare i preconcetti.
“Tante storie, tanti vissuti, un unico filo conduttore che li accomuna tutti. Il senso di smarrimento di fronte a un proprio congiunto affetto da una malattia mentale, il pellegrinaggio tra vari specialisti, la diagnosi, la terapia e il rendersi conto del modo, talvolta ostile, comunque poco inclusivo, in cui la società è disposta ad accogliere persone con problematiche simili. Tra familiari è importante fare rete: accorgendosi di avere un problema che interessa anche altre persone, si riesce ad affrontarlo da un’altra prospettiva, probabilmente meno cupa e, insieme, si cercano soluzioni”.
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)