“Grave. Anzi gravissima la situazione italiana. È un crollo senza fine quello a cui stiamo assistendo inerti malgrado i ripetuti allarmi. Questo crollo demografico ci sta condannando ad un futuro insostenibile dove non saremo in grado di far fronte ad una spesa sanitaria crescente perché la popolazione attiva continua a calare. Ma anche la tenuta del sistema previdenziale è compromessa e i fenomeni dello spopolamento delle aree interne e rurali soprattutto del sud sembra compromettere il futuro di intere aree del Paese”. Lo ha dichiarato Adriano Bordignon, Presidente del Forum Nazionale delle Associazioni Familiari, commentando gli ultimi dati diffusi dall’Istat sugli indicatori demografici. “Un grande Paese, il nostro, che sarà sempre meno grande per il futuro, e vedrà calare il proprio Pil a causa della variabile demografica. Nell’ipotesi più accreditata da Istat – prosegue Bordignon – si va verso 13 milioni di abitanti in meno nel periodo 2023-2080. Si perderà l’equivalente dell’attuale intera popolazione del Mezzogiorno se non si interviene con tempestività, progettazione di lungo periodo ed ingenti risorse. Nel medesimo periodo i dati previsionali Istat ci dicono che la potenziale forza lavoro si dimezzerà, così come il contingente dei giovani ed esploderà la componente anziana, con i ‘grandi vecchi’ che quasi triplicheranno.
Anche in Basilicata – conferma Gianfranco Apostolo, Presidente del Forum delle Famiglie di Basilicata – la natalità è in picchiata: con appena 3119 bambini venuti al mondo, arriva “l’ennesimo minimo storico di nascite, l’undicesimo di fila dal 2013”. E’ la fotografia scattata dall’Istat negli indicatori demografici del 2023, sottolineando che “il processo, di denatalità dal 2008 non ha conosciuto soste”. Allo stesso tempo calano anche i decessi, arrivando a 6580, l’8% in meno sul 2022, “dato più in linea con i livelli pre-pandemici rispetto a quelli che hanno caratterizzato il triennio 2020-22”. Emerge così “un saldo naturale ancora fortemente negativo per 3461 unità. Attualmente, la popolazione residente in Basilicata è pari a 533636 unità (ma sono dati ancora provvisori), in calo di 3432 unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente (6 per mille abitanti contro il 0,1 dell’Italia).
Di fronte a tutto ciò serve un Piano shock di rilancio di cui deve farsi immediatamente carico la politica nazionale, ma anche europea e locale. Non possiamo più perdere tempo altrimenti verremo ricordati come quelli che sapevano e non hanno agito.