Il Comitato genitori bambini con bisogni speciali incontra il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. “Importante ricevere il sostegno del Ministro, ora aspettiamo i fatti concreti”. Di seguito la nota integrale.
“Dopo tanta attesa abbiamo finalmente avuto un incontro che consideriamo positivo. Il Ministro Locatelli ci ha espresso il suo sostegno, ed è importante per noi constatare che ci sia una comunione di intenti con chi ricopre un ruolo istituzionale così importante”. Questo quanto dichiarato dai rappresentanti del Comitato genitori bambini con bisogni speciali di Matera, Guido Galante e Federica Aldrovandi, che esprimono la propria soddisfazione per il colloquio avuto ieri di persona con il Ministro per la Disabilità, Onorevole Alessandra Locatelli, avuto a margine dell’incontro tenutosi a Matera alla presenza di vari rappresentanti di associazioni e di categoria che operano sul territorio a vario titolo nel mondo della Disabilità.
Le numerose testimonianze purtroppo hanno messo in luce una problematica di fondo comune: la ristrettezza dei finanziamenti destinati al settore, e la conseguente carenza di servizi a disposizione dei cittadini più deboli. Tante le tematiche toccate, dalla necessità di snellire la burocrazia a quella di garantire continuità per gli insegnati di sostegno. Il Ministro ha mostrato grande interesse nell’ascoltare e accogliere le numerose istanze, ed ha illustrato il piano di azione messo in campo dal Ministero per cercare di promuovere una cultura della disabilità che superi i pregiudizi e gli ostacoli ancora presenti, e sia in linea con la reale potenzialità che le persone con disabilità possiedono. “Una persona con disabilità è e rimane prima di tutto una Persona, e come tale ha diritto ad avere accesso a tutto ciò che l’ambiente circostante deve e può offrirgli” ha dichiarato l’Onorevole Locatelli. Su questa base dunque è stata elaborata la Delega al Governo in materia di Disabilità, che promuove il ruolo del “dopo di noi” come elemento fondamentale, imprescindibilmente legato al progetto di vita -strumento previsto per legge da circa vent’anni, ma ancora largamente sconosciuto-, alla autodeterminazione delle persone con disabilità, e alla necessaria formazione degli operatori di settore, per la quale è stato stanziato un investimento di circa 20 milioni di euro.
A margine della conferenza, poi, il Ministro ha voluto tenere un breve ma significativo colloquio diretto con i rappresentanti del Comitato Genitori Bambini con Bisogni Speciali, che nelle scorse settimane avevano ripetutamente chiesto un intervento da parte del Ministero, per analizzare assieme le criticità che hanno determinato lo stallo delle terapie ad ottobre scorso, e quanto questo stop abbia impattato in modo negativo sui bambini e le loro famiglie. La soluzione, ad opinione unanime, rimane quella già avviata dall’attuale DG della Sanità Regionale, il dott. Massimo Mancini, il quale ha avviato l’analisi dei fabbisogni, che permette di fare chiarezza sull’utilizzo delle risorse, fare tagli agli sprechi laddove vi fossero, e indirizzare in modo congruo i finanziamenti. Preso atto del fatto che la problematica riguarda il Sistema Sanitario, e quindi è e rimane in capo alla Regione, anche in previsione delle maggiori autonomie previste, l’Onorevole Locatelli si è detta decisa, in qualità di Ministro per le Disabilità, a sensibilizzare la Regione in tal senso, e a promuovere una sempre maggiore trasparenza, attraverso la condivisione dei dati relativi ai fabbisogni anche con le famiglie ed eventuali associazioni coinvolte, e questo sia in caso di riconferma dell’attuale Amministrazione, sia in caso di cambio a seguito delle elezioni.
Un incontro positivo quindi, ma non risolutivo. Galante e Aldrovandi chiudono infatti così: “Il diritto alla Salute, in particolare dei bambini con disabilità, è un fondamento di civiltà, che deve prescindere dalle ideologie politiche. Sapere di avere il sostegno del Ministro in tal senso, e sapere che si sta lavorando a 360 gradi per garantire finalmente una reale inclusione e maggiori diritti e tutele, ci fa sentire sicuramente meno soli. Resta purtroppo, ancora, l’incertezza di aver ricevuto tanto sostegno a parole, ma dover aspettare, ancora, per vedere dei fatti concreti e risolutivi che ci permettano di affrontare in modo definitivo con maggiore serenità almeno questo aspetto. A questo punto la speranza è che, accanto alle grandi riforme messe in atto a livello nazionale, seguano quanto prima anche delle riforme locali, che mettano in sicurezza i nostri figli e il loro diritto ad avere garanzia e continuità delle terapie”.