Follia (Volt): Ardsu riconosca le borse di studio dovute agli studenti meritevoli. Di seguito la nota integrale.
Una Regione nemica degli studenti universitari ed una agenzia regionale, l’Ardsu, che fa esattamente il contrario di quella che dovrebbe essere la sua missione: rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono agli studenti capaci e meritevoli, ancorché privi di mezzi, di raggiungere i più alti gradi di istruzione, nonché di favorire l’accesso, la frequenza e la regolarità degli studi per la generalità degli studenti. L’Ardsu, infatti, gli ostacoli anziché rimuoverli, li crea.
Questa volta le vittime sono gli studenti iscritti al secondo anno dell’Istituto del Design di Matera e, insieme ai ragazzi, le famiglie che devono sopportarne e sostenerne i costi. A causa di incomprensibili – oltre che ingiustificate – invenzioni burocratiche, agli studenti sono state negate le borse di studio relative agli ultimi due anni accademici, nonostante ne abbiano ogni diritto. Borse di studio che sono necessarie per finanziare le spese universitarie. La motivazione è da considerarsi del tutto arbitraria, oltre che cavillosa: agli studenti veniva chiesto di inserire sulla piattaforma dedicata la “autocertificazione del merito” senza spiegare in cosa detta autocertificazione consistesse, né dare la possibilità di apprenderlo, dal momento che – come riferiscono gli universitari – a fronte delle richieste inoltrate, l’Ardsu non ha mai fornito nessuna spiegazione.
Così, i ragazzi hanno deciso di utilizzare quale prova del merito copia del libretto universitario: un documento che la legge italiana considera una forma di certificazione ammessa. Ma, evidentemente, non per l’Ardsu, che ha respinto in blocco le richieste di borse di studio, respingendo anche i successivi ricorsi. Una vicenda paradossale, in cui la Pubblica Amministrazione smentisce se stessa e le sue leggi: infatti, in base al d.P.R. n. 445 del 2000, “le singole Amministrazioni non possono richiedere atti o certificati concernenti fatti, stati e qualità personali che risultino attestati in documenti già in loro possesso o che esse stesse siano tenute a certificare”. L’Ardsu, pertanto, le attestazioni del merito non solo non avrebbe dovuto respingerle, ma non avrebbe nemmeno dovuto richiederle.
Volt si rivolge al presidente dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio universitario, affinché riconsideri le proprie decisioni, senza necessità di produrre ulteriori ricorsi. Qualora l’Ardsu dovesse insistere nel diniego, Volt sarebbe al fianco degli universitari tanto nel far valere nelle sedi competenti il loro diritto, quanto per unirsi alle azioni di protesta.
Ci sono ragioni fondate che concernono la fiducia dei giovani nel sistema istituzionale e nella legalità, nonché la necessità di non gravare ulteriormente sulle famiglie che si vedrebbero negare il diritto al sostegno finanziario.