Una delegazione della Fiom Cgil Basilicata sarà a Torino il prossimo 12 aprile per partecipare allo sciopero unitario del settore automotive proclamato da Fim, Fiom, Uilm, Fismic, UglM e Aqcf.
“Il disimpegno di Stellantis in ogni stabilimento del gruppo, a partire da Melfi, è sotto gli occhi di tutti – afferma la segretaria generale Giorgia Calamita – A Melfi da due giorni c’è l’ennesimo stop produttivo, a riprova della situazione allarmante più volte denunciata dalla Fiom Cgil lucana.
I tavoli sui singoli stabilimenti non hanno portato a nulla. All’incontro al Mimit su Melfi Stellantis non ha risposto alle garanzie sociali, produttive e occupazionali per i suoi dipendenti e per quelli dell’indotto. Attualmente a Melfi le lavoratrici e i lavoratori sono tutti in contratto di solidarietà fino a luglio 2024. Per quanto riguarda i dipendenti di Stellantis si deve registrare che la maggior parte degli ultimi assunti a Melfi (i 1.800 dell’epoca del Jobs Act) sono già usciti con gli incentivi all’esodo. Con i nuovi esuberi annunciati in questi giorni, circa 500, e gli oltre 700 in trasferta, stiamo accompagnando un processo di dismissione industriale perché non si stanno prevedendo investimenti in produzione, in nuovi modelli e nella rigenerazione dell’occupazione. Sono mesi, se non addirittura anni, che come Fiom Cgil stiamo lanciando l’allarme in Basilicata, cercando di coinvolgere il governo regionale che ha subito passivamente l’istituzione dell’area di crisi industriale complessa, facendola passare come una soluzione ai problemi dello stabilimento e dell’area, mentre così non è.
Le aziende della componentistica e della logistica – continua Calamita – stanno già pagando l’effetto del calo dei volumi produttivi,l’internalizzazione di diverse attività in Stellantis e l’esclusione dalla possibilità di partecipare alle gare per nuove commesse. Senza risorse pubbliche e private non c’è la possibilità di gestire la transizione ecologica, il punto però è porre dei vincoli e arrivare ad un’intesa che serva a dare risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori. L’intera discussione su l’automotive iniziata al Mimit lo scorso 6 dicembre, deve prevedere un impegno vincolante da parte di Stellantis. La mancanza di risposte concrete da parte dell’azienda, in relazione agli investimenti finalizzati a rilanciare la produzione e l’occupazione nello stabilimento di Melfi e nell’indotto, rischia di vanificare anche gli interventi fatti dal Governo per l’istituzione dell’area di crisi complessa con lo stanziamento di 20 milioni di euro per quell’area in Basilicata.
Abbiamo chiesto unitariamente alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, un tavolo a Palazzo Chigi, perché abbiamo bisogno di un tavolo nazionale, non di tavoli regionali, ci auguriamo che nell’incontro di mercoledì con Tavares a Torino ci siano impegni al fine di arrivare ad una trattativa vera e quindi ad un accordo”, conclude Calamita.