Questa mattina nella sede della Cgil a Potenza è stato presentato il documento programmatico “Rimanere per scelta – le proposte della Rete degli Studenti Medi per una Basilicata a misura di giovane”, che verrà poi discusso con le candidate e i candidati al consiglio regionale.
Teresa d’Onofrio: “Un documento onestamente complesso: abbiamo iniziato questo percorso nell’assemblea regionale di gennaio, in cui i nostri militanti si sono incontrati e confrontati sulle proposte e sulla strada da seguire. In quella sede abbiamo deciso di coinvolgere centinaia di studentesse e studenti su tutto il territorio regionale, riuniti in assemblee dentro e fuori la scuola per discutere del proprio futuro. Questo documento rappresenta dunque la voce di tutta una generazione che si trova continuamente obbligata ad abbandonare la propria Regione, senza avere la possibilità di scegliere di restare (è proprio da qui che prende il nome il documento e la campagna), a causa di una totale mancanza di prospettiva nella propria terra natale. Allo stesso tempo rispecchia le altrettante necessità di quei pochi che invece rimangono e che si ritrovano a vivere quotidianamente enormi disagi tra carenze strutturali, il diritto all’istruzione e il diritto alla sanità non pienamente garantiti, le infrastrutture e i servizi pubblici insufficienti, l’assenza di opportunità lavorative”.
“Serve un netto cambio di passo! – continua Loris Curcio – Per avvalorare questo riporto un po’ di dati: nel decennio 2013-2023 la Basilicata ha perso 23.000 giovani, con la maggiore percentuale in Italia di comuni in forte spopolamento. Istat ha poi rivelato una decrescita demografica in Basilicata, evidenziando 541.168 residenti al 31 dicembre 2021, in calo del 6,4% rispetto al 2011. Allo stesso tempo la struttura demografica della regione è invecchiata, con un’età media di 46,8 anni nel 2021, in rialzo dal 46,5 dell’anno precedente e al di sopra della media nazionale di 46,2 anni. Infine la Basilicata ha registrato una diminuzione delle forze di lavoro, con un calo del 7% rispetto al 2020. La ricerca Istat ha anche evidenziato uno squilibrio di genere nel mercato del lavoro lucano, con valori che superano la media nazionale”.
I temi trattati nel documento programmatico sono divisi in quattro capitoli:
DIRITTO ALLO STUDIO,
SERVIZI GIOVANILI
SOCIALITA’ E MOBILITA
AMBIENTE E LAVORO
Angela Bianco: “Noi crediamo che tra le cause principali dell’emigrazione massiccia e del calo demografico che pare inarrestabile ci sia la scarsa qualità della vita e la profonda depressione culturale e sociale che caratterizza la nostra regione.Partendo dai temi caratteristici del sindacato studentesco, ciò che è maggiormente emerso nelle discussioni e nelle assemblee studentesche degli ultimi mesi è la condizione sempre più precaria dell’istruzione lucana. Già da tempo denunciamo lo stato fatiscente delle nostre scuole rappresentate da edifici che, edulcorando, direi poco in salute, ma siamo stati inascoltati. Per non parlare dei collegamenti e del trasporto pubblico all’interno della nostra regione,
che non sono garantiti uniformemente sul territorio e che difficilmente sono in piena sicurezza e degli abbonamenti, che hanno prezzi esorbitanti ed inaccessibili. Registriamo poi una mancanza di spazi, che limita la capacità di studentesse e di studenti di aggregarsi e che grava inevitabilmente anche sul nostro benessere psicologico, anch’esso trascurato completamente. Infine il tema ambientale viene ancora ignorato o non affrontato con sufficienza all’interno del dibattito (ne è prova la mancanza di un’exit strategy dal petrolio) e c’è chi ha ancora il coraggio di promettere nuove estrazioni, mentre il nostro territorio e il pianeta ci chiedono di cambiare direzione”.
Conclude Teresa d’Onofrio: “Questo documento quindi nasce innanzitutto per mettere al centro del dibattito le necessità studentesche ed in questo senso il Sindacato Studentesco si propone di discuterlo con le candidate e i candidati per il Consiglio regionale e di farlo sottoscrivere, come impegno a voler portare avanti le nostre proposte. Crediamo fermamente che le elezioni regionali rappresentino un’opportunità unica per cambiare il paradigma presente, nella direzione della costruzione di una Regione diversa nella quale lo sconforto e la solitudine di un destino precario e di emigrazione diventino invece scelta di restare. Concludo dicendo che questo è il primo degli appelli e che auspichiamo vivamente di venire ascoltati, per poter iniziare una discussione reale sui dei temi fondamentali per la lotta alla crisi demografica in atto, con l’augurio di lasciarci alle spalle tutte quelle politiche clientelari e inefficaci che sono state protagoniste dei governi lucani per troppi anni.”