Il Pod di Venosa tra passato, presente e futuro: dall’era covid alle Cot e all’ospedale di comunità.
Il tema è stato affrontato a Venosa nell’auditorium dell’ospedale ‘San Francesco’ alla presenza del Direttore Generale della Asp Basilicata, del Direttore Sanitario e dell’Assessore alla Salute e Politiche della Persona della Regione Basilicata. Tra gli intervenuti anche il Sindaco del Comune di Venosa e il Direttore del Pod della cittadina oraziana.
Proposto un excursus relazionale significativo con le trasformazioni e le evoluzioni a partire dal periodo ex ante Covid-19 fino ad oggi: un quinquennio in cui la struttura sanitaria è stata dapprima ridimensionata perdendo molti servizi importanti per far spazio all’ospedale Covid della piena emergenza pandemica. Poi la graduale ripresa e oggi il ripristino di tutte le funzioni anche grazie alla delibera dell’agosto scorso con cui il Direttore Generale Asp chiudeva il presidio Covid ridando nuova vita ad una struttura che oggi presenta numerose potenzialità. I numeri sono tutti in crescita nonostante la difficoltà legata al reperimento di medici in branche specialistiche ma la direzione strategica dell’azienda sanitaria locale di Potenza si è impegnata a portare avanti una programmazione tale da poter incrementare l’offerta sanitaria. L’anno di riferimento resta il 2019 quando la lungodegenza aveva otto posti letto ed un tasso di occupazione dell’82% mentre la riabilitazione era al 92% con 9 posti letto. Ad oggi la situazione vede un posto letto in più in lungodegenza ma un’occupazione del 79% mentre in riabilitazione la percentuale è del 72% per cui il Direttore Generale ha chiesto uno sforzo immediato di crescita.
Tra le eccellenze del Pod Venosino non può non citarsi l’oculistica, balzata agli onori della cronaca sanitaria grazie agli interventi di cheratocono che comportano per il paziente il solo pagamento del ticket.
In sofferenza sino a marzo la radiologia, dove però dal primo aprile opera un medico specialista che sta già dando impulso all’attività e dove, a seguito della convenzione recente siglata tra Asp Basilicata e Azienda Universitaria Federico II di Napoli, verranno erogate le prestazioni dell’equipe partenopea che si muoverà anche su Poliambulatorio e Presidio Ospedaliero di Chiaromonte. Anche in area ortopedica si registra un impulso legato all’avvio della chirurgia ambulatoriale della mano per recuperare la mobilità passiva ed invertire il trend così come obiettivo a breve sarà la ripresa dell’attività endoscopica.
Aperto il confronto con il pubblico da cui è emersa la atavica difficoltà che interessa il settore della nefrologia, non solo in Basilicata ma ovunque nel sistema sanitario nazionale per difficoltà a reperire medici professionisti. Dal Direttore Sanitario la rassicurazione non solo sul rinnovo della convenzione con i medici nefrologi di Matera per i trattamenti dialitici. Allo stato attuale non è possibile aumentare i servizi sempre a causa della difficoltà di reperire figure professionali adeguate nonostante i concorsi indetti da Asp e andati deserti.
Nel corso dell’incontro, presentato il futuro ospedale di comunità che sorgerà in una struttura ubicata nei pressi dell’attuale Pod e che si sommerà alle case di comunità che sorgeranno sul territorio dell’Alto Bradano a Genzano di Lucania e a San Fele (di tipo SPOKE) oltre che a Lavello (di tipo HUB). L’Ospedale di Comunità di Venosa, il cui investimento è pari a circa 3milioni 400mila euro si svilupperà per un totale di oltre 800mq su due livelli ed al primo saranno ubicate le stanze ed i servizi per la degenza. Ventuno i posti letto inseriti in dieci le stanze doppie (di cui due protette per ospitare pazienti che necessitino di essere isolati) mentre una sarà la singola protetta.
Con il DM 77 l’ospedale di comunità si pone a metà tra la domiciliarità ed i ricoveri ospedalieri favorendo dimissioni protette in luoghi più idonei al prevalere di fabbisogni sociosanitari, di stabilizzazione clinica, di recupero funzionale e dell’autonomia e più prossimi al domicilio.
Al termine della fase convegnistica, il Direttore Generale della Asp Basilicata ha dichiarato che Venosa ha confermato le aspettative e che il dialogo ed il confronto tra le istituzioni portano ad un fine comune che sta nell’ottenimento di ottimi risultati di salute per la collettività. A Venosa sono previsti due interventi importanti e altre iniziative di rilancio sono partite o stanno partendo. Siamo consapevoli però che permangono aspetti da migliorare (su tutti la nefrologia) che riflettono la carenza di medici nonostante il grande ed appassionato impegno di chi c’è e che garantisce un servizio di qualità. L’impegno della direzione strategica e personale sarà quello di lavorare su ciò che si può e si deve migliorare”.
Apr 10