Nel 2019 il candidato presidente Bardi, nel suo programma, si lamentava che la popolazione lucana era calata di 20mila residenti in sette anni, pari al 3,5 per cento, dicendo che era necessario fare di più. Effettivamente ci è riuscito: la Basilicata ha perso altri 20mila residenti nei soli 5 anni della sua permanenza (dai 553mila del primo gennaio 2019 ai 533mila dell’inizio di questo anno), un calo più rapido e percentualmente più pesante, perché quando si è insediato i lucani erano il 3,75 per cento in più di oggi.
Ma c’è un dato ancora peggiore e su cui dobbiamo lavorare: in quasi tutti i 131 comuni lucani sono più i decessi che le nuove nascite negli ultimi dodici mesi oggetto di censimento (i soli 2 comuni in attivo segnano un modesto +1).
Stiamo diventando una terra strutturalmente anziana e con una sanità pubblica inadeguata a una popolazione che invecchia sempre più e che rischia di rappresentare un ulteriore flusso migratorio in uscita.
Per questo è inaccettabile aver buttato cinque anni di governo senza lavorare su condizioni di attrattività per i giovani. Aver praticamente azzerato gli obblighi delle compagnie petrolifere di portare qui occupazione nel settore non estrattivo chiedendo che le risorse a ciò destinate fossero spostate su bonus che rappresentano un affare per le compagnie stesse (e che potevano avere altre fonti di finanziamento) è il sintomo di come ci sia arresi ad essere i commissari liquidatori di una Basilicata spopolata e smembrata e accorpata da altre realtà perché non sarà in grado di reggere l’urto dell’autonomia differenziata. Avremo case riscaldate con bonus gas ma vuote perché gli occupanti sono andati via.
Noi non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo arrenderci a questo declino.
Le occasioni di creazione di occupazione nuova, moderna e di qualità ci sono: nei servizi e nelle infrastrutture che mancano, così come nelle attività produttive (dal turismo alla forestazione che in Trentino produce reddito e in Basilicata brucia risorse pubbliche).
Solo così la Basilicata può tornare a crescere, solo così possiamo risalire la china.