I fans (farmaci antinfiammatori) in gastroenterologia. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 130° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Ritengo opportuno fare qualche cenno sui farmaci antinfiammatori in quanto questi hanno sull’apparato digerente alcuni effetti che possono sia provocare dei danni che, al contrario, dei benefici.
Gli effetti dannosi dei FANS
Si possono avere a carico di tutto l’apparato digerente, ma quelli più frequenti e più severi si hanno a carico delle prime vie digestive, cioè dell’esofago, dello stomaco e della prima porzione duodenale. Tali farmaci hanno la capacità di abbattere i fattori difensivi della parete, costituiti dal muco e dalle cellule epiteliali che la rivestono, esponendola quindi all’azione corrosiva dell’acido cloridrico, prodotto dallo stomaco, che può provocare infiammazione, oppure delle erosioni superficiali, oppure delle vere e proprie ulcerazioni della parete e, se vengono coinvolti anche i vasi arteriosi, o venosi, che corrono nella parete, possono verificarsi anche delle emorragie che potranno essere più o meno cospicue, e pericolose, in relazione alla dimensioni ed al numero dei vasi coinvolti. Il fattore che determina una maggiore frequenza e gravità delle patologie da FANS a carico delle prime vie digestive è rappresentato dall’acido cloridrico prodotto dallo stomaco, che è anche il segmento più esposto;l’acido cloridrico può, in alcune circostanze, refluire anche in esofago, faringe, laringe, trachea, bronchi, cavo orale, addirittura nelle cavità nasali e, attraverso le tombe di Eustachio, nell’orecchio, con danni anche a carico di questi organi. Questo è il motivo per cui l’uso dei FANS deve essere associato a farmaci che proteggano dall’azione dell’acido cloridrico, che possono essere o semplici protettori a base di ossido di alluminio o magnesio, oppure meglio, gli inibitori della pompa protonica.
Nell’esofago i FANS provocheranno, se coesistono i fattori favorenti di cui abbiamo parlato nel capitolo specifico, delle esofagiti di varia entità ed estensione che potranno andare da semplici infiammazioni ad erosioni superficiali sino a vere e proprie ulcerazioni. I sintomi possono variare dal semplice bruciore, in genere nella regione epigastrica, retrosternale e anche faringea, sino a un dolore intenso che può anche simulare un dolore di natura cardiologica.
Nello stomaco i FANS, in particolare nell’uso cronico, potranno provocare, nel 10-20 % dei soggetti che li assumono, dei sintomi dispeptici che sono prevalentemente, ma non esclusivamente, postprandiali, e consistono in sensazione di peso allo stomaco, meteorismo, nausea, dolenzia, che non sono dovuti a intolleranza o allergie ad alcuni cibi, ma a fattori sensoriali e motori provocati dall’assunzione del cibo, in particolare di quelli che persistono più a lungo nello stomaco come, ad esempio, i cibi grassi, oppure di altri che hanno effetto di stimolo sensitivo e\o motorio, come alcune spezie, l’alcol, la caffeina. Questi sintomi possono essere la conseguenza di una semplice infiammazione, ma anche di erosioni superficiali sulla parete o di vere ulcere e, come già detto, se vengono coinvolti dei vasi sanguigni, si possono avere delle emorragie digestive di varia entità. Comunque nei pazienti con sintomi da dispepsia la possibilità che si possa trattare di ulcera è solo del 5-10%, che sale se dovesse coesistere anche l’Helicobacter pylori; in tali casi i sintomi sono più severi e quello più fastidioso è il dolore in regione epigastrica.
Molto più raramente i FANS possono danneggiare il piccolo intestino e il colon. Sicuramente il colon è più spesso coinvolto rispetto al piccolo intestino e di solito l’azione lesiva si esplica con i sintomi di una semplice infiammazione con dolori addominali e\o diarrea; se coesistono dei diverticoli a volta questi possono essere irritati dall’uso degli antinfiammatori.
Gli effetti protettivi dei FANS
E’ ormai provato che l’assunzione prolungata nel tempo dei FANS, ad iniziare dalla semplice aspirina, possa proteggere dall’insorgenza del cancro dello stomaco e del colon. In particolare alcuni studi hanno dimostrato che gli antinfiammatori, assunti per anni, possono ridurre del 50% l’evoluzione in cancro della Rettocolite Ulcerosa.
Nella poliposi familiare l’incidenza del cancro è in pratica la conseguenza inevitabile se non si interviene chirurgicamente con l’asportazione di tutto il colon; essa sembra, come dimostrano alcuni studi, diminuire se si associano alcuni FANS, in particolare il Celecoxib, farmaco abitualmente utilizzato nel trattamento dell’artrite reumatoide e della spondilite anchilosante. Secondo alcuni ricercatori 200 mg di Celecoxib più 75 mg di aspirina al giorno, assunti per lunghi periodi di tempo, anni o decenni, sono capaci di ridurre la crescita e l’evoluzione verso il cancro dei polipi del colon, ma il dato è ancora in corso di valutazione.
A tal punto, visto che il cancro del colon ha una certa trasmissibilità per fattori genetici e questa avviene attraverso l’evoluzione del polipo benigno in cancro del colon, nei soggetti geneticamente predisposti potrebbe essere indicata l’assunzione di alcune specie di FANS nei familiari, in particolare di primo grado, per bloccare, o quantomeno rallentare, tale evoluzione; ma gli studi sono ancora in corso.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.itMedicina Live con Nicola D’Imperio: gli inibitori della pompa protonica