Giovedì 18 aprile 2024 alle ore 18 al polo bibliotecario di Potenza è in programma la presentazione del libro “Attimi” di Rosanna Paolemili. Di seguito la prefazione di Giovanni Caserta.
A fare da epigrafe e da apertura alla silloge di Rosanna Paolomili sono due brevi versi, tratti da una canzone di Lucio Battisti, testo di Mogol. “Tu chiamale se vuoi/… emozioni”. Si tratta, infatti, di poesie che non hanno grandi ambizioni e messaggi sociali o politici o civili da trasmettere. Vogliono invece limitarsi ad auscultare il proprio cuore sempre attivo e sensibile anche e soprattutto di fronte a piccole cose. Qualcuno potrebbe parlare di poesia semplice. Il che non deve intendersi come un giudizio limitativo. Essa obbedisce ad una visione sostanzialmente serena della vita, che della vita trova il senso e la ragione nelle immediate emozioni, fuggevoli, che, in un attimo, riescono a dare un senso di serenità, se non di piacere.
La vita èricca di questi momenti, che però bisogna saper cogliere. Il tempo dei sorrisi arriva inaspettato come la brezza di primavera, fresca e vivificante, anche dissolvendo i momenti più difficili. Inaspettata e gioiosa, essa “attraversa le stanze buie, illuminando gli angoli polverosi, profumando l’aria con un odore fresco e leggerodi un presente sereno”. Insomma bastano piccole cose, nulla più. Lo dicono i titoli delle poesie, che colgono il piacere della neve e della pioggia, del glicine e dell’acacia.
Il titolo Attimi è bello e appropriato. Perciò il lettore non ha da fare altro se non abbandonarsi ad una lettura semplice, che non crea problemi di interpretazione. Le liriche, infatti, scivolano l’una dietro l’altro come, sotto un raggio di luce mobile, via via si vanno scoprendo, in successione, aspetti sorprendenti della realtà.
La vita è bella, dice una sezione della raccolta. Basta aprirsi a essa senza pretese e senza assilli interpretativi. Il monito è: sii te stesso, abbandònati e lasciati andare per il piacere di vagare senza meta, cogliendo l’attimo fuggente. “Aspetto un treno – dice Rosanna Paolomili -/ per un viaggio senza meta [—] / Aspetto un treno / e la stazione è il mio cuore”.
Certo, esistono gli “altri”, che possono essere motivo di turbamento con le loro interferenze, la loro volontà, i loro bisogni. E arrivano i malanni, le malattie senza speranza. La risorsa, allora, è l’amore, il pensiero, l’anima, che ti fa passare dalla rabbia, alla rassegnazione, poi all’accettazione, all’abbandono, che è una sorta di immersione nel tutto e nel mistero del tutto. L’invito della poetessa è:“Torna / in qualcosa di leggero e impalpabile / liberoe senza confini, senza cesure o remore.”
Una poesia, insomma, che è di consolazione per l’autrice e per il lettore; una poesia che, tra malattie, terremoti, naufragi e genocidi, si muove leggera come una piuma.
Ne parleranno: Luigi catalani, Direttore del Polo Bibliotecario, Francesco Potenza, scrittore e poeta, Franco Villani editore, Anna Maria La Marca, lettrice, Rosanna Paolemili, autrice.