Questa mattina, intorno alle ore 9 ad Oppido Lucano, in via Roma, un operaio di 57 anni è deceduto a seguito della caduta da un solaio, da un’altezza di quasi 3 metri. L’operaio di Oppido Lucano stava lavorando su un cantiere allestito per la costruzione di una nuova chiesa e mentre si trovava su un’impalcatura è stato investito da una lamiera mossa dal vento ed è caduto al suolo.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Acerenza per i rilievi e le verifiche del caso.
Morto sul lavoro operaio a Oppido Lucano, Esposito (Cgil Potenza): “Piangiamo l’ennesima vittima, tutto ciò è inaccettabile. Bisogna restituire dignità ai lavoratori, partendo dalla tutela del diritto alla salute e alla sicurezza”
“Solo una decina di giorni fa eravamo in piazza a chiedere più sicurezza nei luoghi di lavoro. Quel giorno stesso c’era stata una vittima nel potentino. Oggi l’ennesima. Si tratta di un operaio caduto da un’impalcatura sul cantiere per la costruzione di una chiesa a Oppido Lucano. Lascia una figlia di vent’anni, che pochi mesi fa ha perso anche la mamma. Una famiglia distrutta. Tutto ciò è inaccettabile, bisogna restituire dignità ai lavoratori, partendo dalla tutela del diritto alla salute e alla sicurezza”. Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito.
“Ogni giorno in media in Italia muoiono tre persone sul lavoro. Basta chiamarli incidenti – denuncia Esposito – Come Cgil di Potenza siamo vicini alle vittime e ai loro familiari e chiediamo con forza che la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro vengano messi al centro delle azioni di questo governo e delle imprese. Serve un nuovo modello di impresa sostenibile, da un punto di vista ambientale e sociale. La sicurezza e la salute non possono essere considerati dei costi. Occorrono regole più precise e maggiore responsabilità d’impresa. Per questo diciamo basta ai subappalti a cascata che deresponsabilizzano i datori di lavoro a partire dalla sicurezza, scaricando tutti i rischi sui lavoratori. È urgente eliminare la norma che consente il sub appalto a cascata, ripristinare la parità di trattamento economico lungo la filiera degli appalti, rafforzare i controlli ispettivi, favorire un piano di assunzione negli enti preposti ai controlli e una patente a punti che faccia la selezione e qualifichi le aziende virtuose da quelle che non rispettano le misure di sicurezza. In Basilicata è poi urgente rendere attivo l’Osservatorio regionale sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Morto sul lavoro operaio a Oppido Lucano, Uil: basta con la strage sul lavoro
La strage sul lavoro continua: due morti in cantieri, con modalità molto simili, in poche ore. Ad Oppido Lucano, un operaio di 57 anni è deceduto a seguito della caduta da un solaio, da un’altezza di quasi 3 metri; un operaio di 46 anni è morto sempre in mattinata a Lograto, in provincia di Brescia, dopo essere rimasto schiacciato da una lastra metallica. La Uil – sostiene il segretario regionale Vincenzo Tortorelli – intensificherà la campagna “Zero Morti sul lavoro”, il percorso di mobilitazione e sensibilizzazione a livello nazionale e regionale, come è accaduto sempre oggi a Napoli in piazza Plebiscito. Dopo piazza del Popolo, a Roma, a Napoli un migliaio di bare – quanti sono i morti sul lavoro ogni anno – sono state esposte allo scopo di provocare la più forte reazione dell’opinione pubblica con l’auspicio che possa davvero essere il catalizzatore di un cambiamento prima di tutto nell’affrontare la prevenzione e la sicurezza. Vogliamo che questi eventi, che pensiamo di replicare anche a Potenza, siano la spinta per un Paese che si evolve e si impegna sempre di più a mettere fine alle morti sul lavoro. Lo abbiamo fatto con lo sciopero dell’11 aprile e i presidi di piazza Mario Pagano a Potenza e piazza Vittorio Veneto a Matera, con la manifestazione nazionale del 20 aprile scorso – con la parola d’ordine “Adesso basta” – e continueremo a farlo, a vigilare e a lavorare su ogni luogo di lavoro, affinché possiamo aspirare, tendere e concretizzare Zero morti sul lavoro. I numeri della “guerra” che si combatte anche in Basilicata: le morti sul lavoro nel 2023 – dati Inail – sono state 12 (8 industria 4 agricoltura), una in meno del 2022. Le denunce per infortuni 4079 (4259 nel 2022), di cui 565 “in itinere”. Quella delle vittime sul lavoro, è una strage, una guerra civile, che non si ferma: nel corso degli ultimi 10 anni, sono state quasi 15mila le persone che hanno perso la loro vita lavorando. Ecco perché la nostra mobilitazione continua: non ci fermeremo, non possiamo accettare che si perda una sola vita sul lavoro, è una questione di civiltà. Abbiamo ribadito le nostre proposte – continua – servono fatti concreti che, sino ad ora, non abbiamo visto. Ci sono solo risposte parziali che non vanno nella direzione da noi indicata. Servono più prevenzione e formazione, più ispettori e ispezioni. Le risorse stanziate, soprattutto per le assunzioni, sono del tutto insufficienti: occorre fare molto di più. È necessario ed urgente che, attraverso un rinnovato atto di responsabilità collettiva, Governo, Istituzioni, Conferenza Stato-Regioni, Enti preposti insieme alle Confederazioni Sindacali, stipulino un Patto per la Salute e per la Sicurezza sul Lavoro.
Lo stillicidio di infortuni gravi e mortali sul lavoro contrassegna la quotidianità del lavoro anche nella nostra Regione.
L’ennesimo, oggi, in un cantiere edile, ad Oppido Lucano, nell’ambito dell’esecuzione di lavori per la realizzazione di nuovo complesso parrocchiale.
Si ripete, dunque, il dramma di un lavoratore che esce di casa per guadagnarsi da vivere e in quella casa non fa più ritorno, sottratto per sempre agli affetti dei sui cari ai quali sarà per sempre sconvolta l’esistenza.
Purtroppo, ancora una volta, è a loro che va il nostro profondo cordoglio e un sentimento di vicinanza e solidarietà, sicuri che l’autorità giudiziaria saprà fare piena luce sulla effettiva dinamica del grave accadimento e perseguire eventuali responsabilità.
Come sempre si susseguiranno dichiarazioni di cordoglio delle pubbliche autorità, che rifluiranno nell’oblio appena spenti i ” riflettori” per poi riproporsi con le stesse modalità e gli stessi contenuti al prossimo evento di ” morte nera ” sul lavoro.
La questione di fondo che abbiamo davanti è che la salvaguardia della vita e la tutela della salute e della sicurezza delle persone che lavorano devono essere poste sempre al centro di una cultura e una prassi della”prevenzione” per concorrere, al contempo, a restituire al lavoro dignità e valore sociale.
Cadere dall’alto di una impalcatura o di una piattaforma aerea, essere folgorati o gravemente ustionati da una scarica elettrica, essere travolti da un automezzo da lavoro o schiacciati da un muro o da un pilastro, rimanere sepolti sotto tonnellate di terriccio sono quasi mai conseguenze del caso, ma di un insieme di cause prevedibili e quindi evitabili, al centro delle quali, spesso, ci sono la mancata valutazione dei rischi e la carenza di misure di prevenzione e di dispositivi di sicurezza.
Il punto è che spesso in molti luoghi di lavoro, a partire dai cantieri edili privati e nella filiera degli appalti e subappalti lo Stato di diritto è cosa sconosciuta.
Per queste ragioni Fillea Cgil Filca Cisl Feneal Uil rivendicano, da un lato, il potenziamento di organici e servizi di prevenzione e vigilanza dell’Ispettorato del Lavoro e delle Aziende Sanitarie e, dall’altro, la cancellazione del subappalto a “cascata”, degli affidamenti al massimo ribasso e l’estensione agli appalti privati delle norme del ” Codice dei Contratti Pubblici ” circa l’obbligo di applicare il Contratto Collettivo Nazionale dell’edilizia in tutte le fasi di esecuzione dei lavori, il divieto di ribassare i costi della manodopera e della sicurezza, la parità economica e normativa tra lavoratori in appalto e subappalto, la responsabilità solidale tra committente-appaltatore-subappaltatore.
Per queste ragioni, Fillea Filca Feneal Basilicata chiederanno al Presidente appena rieletto e alla nuova Giunta Regionale di approvare, come primi atti di Governo, nuove e più adeguate norme in materia di indirizzo per l’attività di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro di competenza della Regione e delle due Aziende Sanitarie Territoriali, nonché la immediata costituzione del Comitato Regionale di Coordinamento, previsto dal Testo Unico nazionale sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, presieduto dal Presidente della Regione e fondato sulla partecipazione di tutti i soggetti istituzionali preposti ( INPS,INAIL, Vigili del Fuoco, Aziende Sanitarie ) e sociali ( Organizzazioni Sindacali ed Imprenditoriali ) chiamati ad ideare e a progettare le politiche della prevenzione e a favorirne la corretta attuazione su tutto il territorio regionale.
Per queste ragioni, infine, in collaborazione con le organizzazioni imprenditoriali del settore edile, sosterremo sempre più la diffusione dell’attività dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali del sistema bilaterale edile regionale, quali effettivi agenti della prevenzione e della sicurezza nei cantieri edili.
Solo in questo modo, pensiamo, si possa onorare tutti i giorni coloro che sono morti per il lavoro e sul lavoro e contrastare con efficacia questa drammatica piaga che affligge il mondo del lavoro.
Morto sul lavoro operaio a Oppido Lucano, Palumbo (Ugl Potenza): “A Oppido Lucano ennesima tragedia inaccettabile”.
“Un operaio del posto Donato De Luca ad Oppido Lucano di 57 anni è morto in una ennesima tragedia, dopo essere caduto da un solaio dell’altezza di circa tre metri, all’interno del cantiere di via Roma per la realizzazione della nuova Chiesa del paese. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe stato colpito da una lamiera spostata dal vento, precipitando successivamente al suolo. Purtroppo inutile l’intervento dei sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della Stazione di Oppido Lucano e della Compagnia di Acerenza per tutti i rilievi e le verifiche del caso. Le indagini daranno una risposta e accerteranno le responsabilità ma l’Ugl Potenza ritiene che indignarsi per quanto quotidianamente accade sui posti di lavoro non basti più. Questo ennesimo dramma sul lavoro ha spezzato una famiglia e una comunità e fotografa un problema evidente, cioè la mancanza di sicurezza. Riteniamo che sia doveroso implementare i controlli per verificare il rispetto delle norme e promuovere una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro. È necessario puntare sulla formazione e su un addestramento adeguato a cominciare dalle scuole secondarie. Dire ‘basta’ alle cosiddette morti bianche, non basta più. È necessario intervenire sulla prevenzione per evitare il ripetersi di simili tragedie”.
Lo ha dichiarato Giuseppe Palumbo, Segretario Provinciale Ugl Potenza in merito all’incidente mortale sul lavoro avvenuto oggi nel paese di Oppido Lucano.