E’ stata molto seguita la festa del Volontariato organizzata dalla FIDAS a Metaponto di martedì 7 agosto scorso, a cui sta a cuore l’educazione ai corretti stili di vita. Merito del tema trattato che, seppur difficile, ha carpito l’attenzione della comunità metapontina.
L’argomento dal titolo “Turista per sempre … e perdente” è stato molto apprezzato dall’Amministrazione comunale di Bernalda che, attraverso l’Assessore alle Politiche sociali Loredana D’Urso, ha sottolineato l’importanza del volontariato presente nel tessuto sociale della comunità sempre pronto a interagire per dare risposte alle problematiche esistenti. L’evento è stato moderato dal presidente regionale FIDAS Paolo Ettorre, che ha messo in risalto il ruolo del volontariato nella lotta alle dipendenze di qualsiasi genere, ha affrontato la spinosa questione dell’abuso del gioco, ed ha visto protagonisti gli esperti della problematica ed alcune testimonianze di chi tenta di uscire da questa nuova, ma molto diffusa, forma di dipendenza.
Sconcertanti i dati diffusi dal Dott. Rino Finamore Direttore Scientifico di CoReLAND (Coordinamento Regionale Lucano Azzardo e Nuove Dipendenze): il gioco coinvolge più del 70% degli Italiani, con un movimento di denaro che porta oltre 70 mld di euro/anno nelle casse dello stato, e la Basilicata è la seconda regione con il più alto numero di giocatori rispetto alla popolazione totale. Ciò che colpisce di più – continua Finamore – è l’incremento del numero dei giovani giocatori, e particolarmente dei minori che si avviano in un tunnel che li porta progressivamente ad essere vittime di una patologia drammatica. Del resto, lo stimolo ad iniziare è ad ogni angolo del nostro vivere quotidiano, perché siamo bombardati continuamente da inviti a giocare, che vanno dal giornalaio sotto casa, alle promettenti e belle pubblicità che passano in televisione oltre alle nuove e allettanti possibilità del gioco on-line. Tutto ciò si traduce in una “dipendenza senza sostanza”, ovvero una dipendenza allo “stato puro” del tutto psicologica verso la ricerca di un oggetto, senza il quale l’esistenza diventa priva di significato. Giacomo (giocatore d’azzardo patologico – utente della Comunità Emmanuel) racconta in maniera drammatica come il gioco, silenzioso e subdolo, ha stravolto la propria esistenza. Oggi è pieno di debiti per un ammontare di 600 mila euro, la moglie lo ha lasciato, i figli gli hanno voltato le spalle. Una testimonianza che dovrebbe essere da monito – dice Giovanna Grillo Responsabile della Comunità Emmanuel di Salandra – per quanti oggi non riconoscono i pericoli insiti nell’attività del gioco, che appare come un passatempo innocuo e invece ti prende nel vortice fino a renderti schiavo.
Una vera piaga sociale come l’ha definita l’Avv. Angela Franchini dell’Associazione Sviluppo e Legalità, che porta a contrarre debiti inconsapevolmente, trascinando intere famiglie nell’assoluta povertà, dietro una falsa speranza di ricchezza, che solo la dea bendata può invece decidere di distribuire una tantum e a caso.
Basterebbe poco per ridurre questa dipendenza, incominciando ad educare i giovani nelle scuole, evitando, in tal modo, che tanti ragazzi inizino a praticarla. In qualità di avvocato, Angela Franchini si trova spesso ad affrontare situazioni che sfociano nell’illegalità ed invita pertanto a rivolgersi agli esperti e alle strutture presenti sul territorio che cercano di aiutare tutte quelle persone che si ritrovano in difficoltà.
Il passo successivo viene suggerito da Luciano Carratta – Educatore del Centro – il quale sottolinea la possibilità di intraprendere un percorso comunitario che possa supportare il soggetto ad uscire dal tunnel della dipendenza, puntando ad uno stile di vita più sano per mantener la sobrietà nel tempo. La comunità di Metaponto conosce molto bene le potenzialità della Comunità Emmanuel, a cui deve il grande aiuto ricevuto per aver recuperato diversi giovani tossicodipendenti, avviati poi alla vita normale.
Per cercare di sensibilizzare le comunità si sono attivati altri Centri di Ascolto nella provincia di Matera dedicati al problema del Gioco d’Azzardo Patologico, oltre a quelli già esistenti a Miglionico, gestito dall’Associazione OmniaMentis, e a Ferrandina, gestito dalla Comunità Emmanuel, sono nati quelli delle Parrocchie Santa Famiglia e Maria Madre della Chiesa entrambe di Matera, che con gruppo di volontari, opportunamente formati dagli esperti del CoReLAND sulla tematica, si sono messi a disposizione, come ha detto Nicola Paolicelli, Volontario del Centro Ascolto, per dare una mano a quanti avranno il coraggio di uscire da questo vortice drammatico del gioco d’azzardo.
E noi della FIDAS lo sappiamo bene quanto è importante, perché ogni persona recuperata, è un potenziale donatore di sangue che tanto bene può fare per aiutare gli altri.