Questa sera al cinema Il Piccolo di Matera è stato proiettato il film “Donne di terra”, incentrato su un gruppo di contadine di nuova generazione, attive in varie zone del sud Italia. Sono agricoltrici, allevatrici ed educatrici, che hanno creato un nuovo stile di vita basato sull’autoproduzione di cibo biologico e sulla costituzione di una rete locale e globale che ruota intorno alla terra. Ognuna di loro produce sostenibilità e memoria nel proprio territorio, insieme a prodotti dell’orto bio, olii, conserve, formaggi, comunità e tradizioni. Cinque storie di donne – Doris, Mariapia, Nanà, Marialuisa, Maura – che raccontano un cambiamento: ognuna di loro è arrivata alla terra e ha creato un sistema di auto-sostenibilità, cambiando il proprio rapporto con i consumi e l’ambiente.
A seguire si è svolto il talk con la regista Elisa Flaminia Inno per la rassegna “Rizomatica. Nuove forme di coesistenza”.
Elisa Flaminia Inno (Napoli, 1982) è autrice, regista e produttrice di film documentari. Dopo la laurea in Dams si diploma in regia del documentario all’Istituto Nazionale dell’Immagine e del suono di Montréal, dove realizza i corti “L’art de l’entrevue” (Canada, 2009), “A Stefano” (Vision du Reel, Rendez vous du cinéma quebecoise, Ridm – Montreal International documentary festival, 2009) e “Maindoeuvre” (Ridm – Montréal International documentary festival, 2009). Fondatrice della 1506 Film, con cui ha diretto e prodotto i documentari “Il mosaico di Alessandro” (Rai Storia), “La scena delle donne” (Rai Storia) e “Bus Theater” (Rai5); il film documentario “Costa d’Angolo” (Napoli Film Festival, 2014). Con Parallelo41 collabora alla produzione e dirige il film “Pagani” (distribuito da Luce e Cnc, presentato in anteprima al Filmmaker Festival e Cinema du Reel, 2017), presentato in trenta festival tra Europa, Usa e Canada, alle Università La Sapienza, New York University, Cincinnati University e altri. Le sue ultime produzioni sono il documentario collettivo “Tutte a casa” (La7D, 2020) e il film “Donne di Terra” (2021).
Post Disaster (Gabriele Leo, Gabriella Mastrangelo, Grazia Mappa, Peppe Frisino) è un collettivo multidisciplinare la cui pratica interseca azioni spaziali, performative e curatoriali. La loro ricerca si muove a partire dalla metafora del disastro inteso come lente territoriale per indagare tensioni e dinamiche globali. Il loro lavoro è stato esposto in spazi e piattaforme, sia istituzionali che indipendenti, dell’arte e della cultura tra cui Biennale di Venezia, Museo MAXXI, Triennale Milano, Biennale Arte di Malta, Università Cà Foscari Venezia. Dal 2018 portano avanti Post Disaster Rooftops, una pratica critica e spaziale di lungo termine ambientata sui tetti di Taranto, città manifesto delle urgenze e della crisi urbana ed ecologia contemporanea. Attraverso la lente della città il progetto alimenta una pratica collettiva che indaga le relazioni tra i corpi e le infrastrutture produttive all’interno in un più ampio contesto Mediterraneo. Il progetto è stato premiato dal Ministero Italiano della Cultura ed è stato in mostra al Padiglione Italia alla 18^ Biennale di Architettura di Venezia.
http://www.postdisasterrooftops.com/
La fotogallery dell’evento (foto www.SassiLive.it)