Leonardo Pinto, Presidente onorario ANSB: “Politica e illegalità democratica, necessaria una disciplina interna dei partiti”. Di seguito la nota integrale.
Leggendo le notizie sull’arresto del presidente della Liguria, Toti, sorgono serie perplessità sulle reazioni dei responsabili nazionali dei partiti. Quelli di maggioranza, sostengono il Presidente Toti con evidenti difficoltà; quelli di opposizione sembra che censurino gli arrestati quasi per dovere d’ufficio. Rimane, dunque, da verificare se si sia in presenza di un nuovo fenomeno: l’illegalità democratica generata dalla politica. Sembra un busillis irrisolvibile secondo la teoria di chi giustifica erroneamente il fenomeno come fatale necessità di disporre di tanti “soldi” per poter fare politica.
Bisogna rassegnarsi?
Assolutamente no in quanto la corruttela, anche a volerla accettare, impedisce il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione e la sua terzietà, requisito quest’ultimo indispensabile per soddisfare i bisogni sociali delle comunità.
Proviamo ad analizzare: se il fenomeno corruttivo non influisse negativamente sull’efficienza della sanità pubblica, sulla tutela dell’ambiente, sulla sicurezza sul lavoro, sull’efficienza del sistema giudiziario, sulle attività produttive, ecc., sarebbe solo una questione di etica e un problema di costi dei servizi pubblici. Valutata così la questione sarebbe quindi solo un problema di quadratura di bilanci.
Purtroppo, non è così in quanto la cultura dell’illegalità e il sistema corruttivo, tali sono ormai, non solo appesantiscono i conti pubblici con ricadute negative sui contribuenti, pregiudicano altresì il funzionamento dei servizi pubblici essenziali.
Si è quindi in presenza di vera questione sociale che non si risolve con la “repressione” giudiziaria. Infatti, è necessario intervenire per prevenire il fenomeno.
Analizzando le cause della malapolitica, generata innanzitutto dal mancato rispetto delle regole interne dei partiti, le cui gestioni verticistiche sono incontrollabili e incontrastabili, si comprende subito che sussiste la necessità di garantire le anzidette regole.
Nel giugno 2016 la Camera dei deputati ha approvato un progetto di legge riguardante anche la disciplina dei partiti politici con norme volte, in particolare, a favorire la trasparenza e la partecipazione democratica. Tale progetto è stato ripreso da leggi approvate successivamente che, però, hanno focalizzato la disciplina sui finanziamenti e sulle procedure elettorali. Mancano, allo stato, norme che garantiscano la democrazia interna dei partiti, la limitazione dei poteri dei dirigenti e relative conseguenze in caso di trasgressioni e che prevedano altresì metodi e procedimenti per la scelta dei candidati a ricoprire cariche e funzioni pubbliche e relative conseguenze in caso di violazione dell’art.54 della Costituzione, che prevede il dovere di tutti i cittadini di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi.
L’illegalità democratica generata dalla politica, dunque, è possibile sconfiggerla disciplinando la vita interna dei partiti per garantirne sia la trasparenza amministrativa sia la partecipazione democratica sia la scelta dei candidati alle cariche pubbliche sia le conseguenze nel rapporto tra eletti e partito in caso di violazione del richiamato art.54 Cost…