“Promuovere attivamente la cultura della pace nelle scuole è fondamentale per avere domani cittadini consapevoli, responsabili e partecipi, capaci di partecipare positivamente alla costruzione di una comunita’piu giusta e pacifica.
Educare alrispetto, alla tolleranza, e alla nonviolenza è compito della scuola che deve porsi come modello di atteggiamenti e comportamenti futuri, con l’adozione di regolamenti e pratiche una cultura della pace”.
È quanto ha dichiarato il garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Basilicata, Vincenzo Giuliano, nell’incontro di Tursi organizzato dalla locale associazione.
“La cronaca di questi tempi, ha continuato Giuliano, è piena di esempi, di situazioni conflittuali in cui il rancore o la rabbia esplodono in modo drammatico nella coppia, tra colleghi di lavoro, tra i vicini di casa o persino sconosciuti.Siamo sempre più inadeguati a mediare dialetticamente divergenze e contrarietà”.
«Chi non ha imparato a sostare nel conflitto, a litigare, e a litigare bene – spiegail pedagogista Novara – corre dei rischi. In situazioni di conflitto potrebbe rispondere con la violenza, perché questa è la strada più semplice e immediata. Quella che risolve il conflitto eliminando chi crea il problema.
In una società che è sempre più basata sull’autoregolamentazione, invece, bisogna imparare fin da piccoli a stare dentro i contrasti e le contrarietà. In questo senso saper litigare è protettivo, perché insegna a stare al mondo».