Questa sera nello Studio Arti Visive in via delle Beccherie a Matera è stata inaugurata la mostra “Ciò che resta” di Irene Tabanelli, una giovanissima artista di Fanano, centro della provincia di Modena, con ampi interessi nel mondo dell’arte la cui ricerca oggi si dirige, attraverso una continua esplorazione della materia e l’uso di numerose tecniche, verso l’action painting e l’arte concettuale.
Al vernissage ha partecipato anche l’artista Irene Tabanelli che ha offerto al pubblico una “Action painting” all’interno dell’Action Box.
La mostra sarà aperta fino al 25 maggio 2024 tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00.
Irene Tabanelli spiega le finalità del progetto artistico: “Il progetto Ciò che resta nasce dalla necessità di mostrare l’insensatezza che c’è nell’odio di ogni conflitto; la pura creazione al fine di opporsi idealmente alla devastazione che dilaga nelle città, tra i popoli e dentro di noi. Il cromatismo cupo, i materiali bruciati e strappati, le ceneri che compaiono sulle tele, evocano i detriti che riempiono i luoghi colpiti dalle guerre, evocano la difficoltà a ricostruire le proprie vite partendo dalle macerie rimaste dentro di sé”.
Le opere di Irene Tabanelli sono denuncia, gesto, grido di pace ma trasmettono anche una grandissima forza, la forza di percorrere nuove strade, ricostruirsi e reinventarsi nel mondo perché – prosegue l’artista – “l’arte è creazione, voglia di riscatto, un linguaggio universale capace di trasmettere la potenza della creazione, del cambiamento e della trasformazione”.
Le tele esposte nascono all’interno dell’Action Box, una struttura ideata e creata dall’artista che può essere montata e smontata in qualsiasi ambiente e che rappresenta un nuovo modo per dipingere lavorando con la forza di gravità che plasma e modifica le opere. Il box è completamente avvolto da teli semitrasparenti che lasciano intravedere l’azione che si compie. La materia, il colore e la sabbia restano attaccati alla tela sospesa sul soffitto della “scatola”. Ed è così che “ciò che resta” del gesto, dell’azione fisica della pittura, rimane vivo e dinamico sfidando la gravità.
La mostra nasce dal gemellaggio che da oltre un decennio lega Fanano e Matera, città intrise di cultura ed accomunate dalla tradizione artistica della scultura su pietra.
L’evento culturale è realizzato con il patrocinio del Comune di Fanano e dell’Urban Stone Sculpture Park di Fanano.
La fotogallery della mostra (foto www.SassiLive.it)