Libera: “In ricordo di Ottavia De Luise”. Di seguito la nota integrale.
Sono passati 49 anni da quel 12 maggio del 1975, l’ultimo giorno in cui la piccola Ottavia De Luise, di 12 anni appena, venne vista a Montemurro, il suo paese.
Quella di Ottavia è stata una storia dimenticata per troppo tempo. Il destino sfortunato e tragico di questa bambina restò intrappolato nell’oblio almeno fino al 2010. Poi, nel marzo di quell’anno, il ritrovamento dei resti della povera Elisa Claps, nel sottotetto della Chiesa della Trinità a Potenza, riaccesero i riflettori anche sulla storia di Ottavia. E mentre il percorso per Elisa, pur lento e faticoso, ha saputo accendere una luce di verità e giustizia, per Ottavia appare sempre più difficile.
Ma noi siamo qui per non dimenticare.
Per non dimenticare le negligenze, l’oblio, la trascuratezza che hanno sempre caratterizzato la storia di Ottavia fin dalla sua scomparsa.
Siamo accanto alla famiglia e a quanti non si rassegnano e vogliono che, almeno, il nome di Ottavia, la sua storia, i suoi sogni interrotti, non ritornino nel buio.
Abbiamo intitolato il presidio di Libera Val d’Agri a lei. Incontriamo tante persone, soprattutto giovanissimi, ai quali raccontiamo la storia di Ottavia; organizziamo iniziative nonostante, lo diciamo con assoluto rammarico, spesso riscontriamo ritrosia nei confronti di questa storia.
Ottavia era una di noi. E’ una di noi.
E peggio del non averla cercata c’è soltanto il non volerla ricordare.