Il gip (giudice per l’udienza preliminare) del Tribunale di Matera, Roberto Scillitani ha fissato al prossimo 13 settembre l’udienza per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, presentata dal pubblico ministero Maria Christina De Tommasi, per 46 persone indagate, tra funzionari pubblici di Provincia di Matera e Comune di Matera oltre a imprenditori, professionisti consiglieri comunali e regionali, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Allattamento” su appalti e lavori pubblici a Matera. Tutti sono accusati a vario titolo di: associazione a delinquere, truffa aggravata, abuso d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà degli incanti, traffico di influenze illecite e falso ideologico.
Secondo l’accusa, il perno del presunto giro illecito con associazione a delinquere sarebbe stato l’ex dirigente ai Lavori pubblici del Comune di Matera ed ex amministratore unico dell’Agenzia territoriale per l’edilizia residenziale (Ater), l’architetto Francesco Paolo Gravina, che avrebbe costruito un sistema a cui avrebbero attinto soprattutto imprese e professionisti. Insieme a Gravina sono indagati l’ex consigliere comunale Pasquale Lionetti, l’ex direttore dell’Ater Vito Lupo, l’ingegnere Tommaso Di Bari, il dirigente ai Lavori pubblici della Provincia di Matera Domenico Pietrocola, Pierluigi Piselli, il funzionario comunale Giuseppe Francesco Maria Gandi, il dipendente dell’ufficio tecnico comunale Antonio Vammacigno, Bruna Di Cecca, l’ex consigliere comunale Angelo Bianco, l’ex dirigente comunale, poi assessore e consigliere comunale Giovanni Scarola, Maria Edwige Paola De Leo, Teresa Perrone, Mario Brancale, gli imprenditori Antonio Montemurro e Claudio Fernando Nuzzaci, il funzionario comunale Eustacchio Lunalbi, Antonio Mazzeo, Filippo Venditti, Fabrizio Palmiotti, Biagio Ferrara, Gianluca Esposito, Roberto Tommaselli, Vincenzo Dottorini, Giovanni Giorgialongo, Giovanni Porcari, Nicola Calculli, l’ex assessore e consigliere comunale Angelo Montemurro, Giuseppe Enrico Rosario Demetrio, Vito Matteo Barozzi, Angelo Domenichiello, Vincenzo Eustachio Amerigo Colucci, Emanuele Lamacchia Acito, Giuseppe Tristano, l’ex assessore Graziella Corti, il vice comandante della Polizia locale Giacomo Patierno, l’ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Piergiorgio Quarto, Eleonora Curci, Giuseppe Capolupo, l’ex segretario cittadino del PD Cosimo Muscaridola, Biagio Disisto, Maria Angela Ettorre, Antonio Piro, Giuseppe Gravela, l’ex dirigente della Provincia Ignazio Antonio Oliveri e Francesco Paolo Casamassima.
Le opere pubbliche materane nel mirino dell’inchiesta sono la tangenziale ovest, la riqualificazione di piazza della Visitazione con annesso parcheggio interrato, la costruzione della nuova scuola “Torraca”in viale delle Nazioni Unite e la realizzazione della “Casa e Giardino delle Tecnologie emergenti, il nuovo tratto stradale delle cave, la riqualificazione del teatro “Duni” e la realizzazione di una nuova sala consiliare contigua al Palazzo di città in via Aldo Moro a Matera.
I militari della Guardia di finanza hanno ricostruito il funzionamento di un sistema in cui Di Bari avrebbe materialmente redatto i progetti preliminari, poi sottoscritti dai funzionari del Comune di Matera. Lo stesso Di Bari, con la complicità di Gravina e Pietrocola, avrebbe pilotato l’affidamento di incarichi collegati agli interventi in questione a studi professionali esterni, da lui stesso individuati, che lo avrebbero ricompensato per l’attività di intermediazione svolta. “Allattamento” è l’espressione utilizzata in un’intercettazione che vedrebbe destinatari una serie di esponenti politici, “al fine di comprare il loro consenso in consiglio comunale e in commissione, affinché fossero approvate le progettualità, mediante l’affidamento o la promessa di incarichi pubblici a soggetti segnalati dai consiglieri stessi”.
Per quanto riguarda il filone dell’Ater Matera sono indagati l’ex segretario cittadino del PD, Cosimo Muscaridola e l’ex vice segretario regionale del PD, Vito Lupo, accusati di aver esercitato pressioni politiche per l’assunzione di persone di loro fiducia nell’Ater Matera.