E’ stato il quartiere San Pardo di Matera ad ospitare nel pomeriggio l’incontro con lo scrittore Matteo Nucci per la nona edizione di Amabili Confini. Nella seconda tappa del progetto di rigenerazione sociale delle periferie, la comunità del quartiere San Pardo ha accolto lo scrittore Matteo Nucci, autore del romanzo Sognava i leoni. L’eroismo fragile di Ernest Hemingway, pubblicato nel 2024 da Harper Collins Italia. In caso di maltempo l’evento si svolgerà nell’auditorium dell’Istituto comprensivo “G. Pascoli”, in via Parini 1.
L’incontro è stato accolto da Ray, studentessa del Liceo Classico “Duni” di Matera e componente dell’associazione, mentre ad Andrea Fontanarosa è stata affidata la lettura dei brani.
La prima parte è stata dedicata alla sezione “Periferie sociali”, riservata ai testi scritti dai detenuti della Casa Circondariale di Matera. E’ intervenuta nell’occasione la docente ed educatrice Liliana D’Ercole. A seguire la premiazione del miglior racconto “rosa” (romance, commedia) – selezionato nell’ambito del concorso per le scuole “I colori dell’immaginazione” – e, subito dopo, la conversazione tra Matteo Nucci e gli autori dei due racconti scelti tra tutti quelli provenienti dai quartieri della macroarea B (Granulari, San Giacomo, San Pardo).
L’incontro si è concluso con la presentazione del libro Sognava i leoni di Matteo Nucci. Hanno dialogato l’autrice, Mariateresa Cascino, giornalista e presidente di Matera Letteratura e il docente Saverio Ciccimarra.
Matteo Nucci è nato a Roma nel 1970. Ha pubblicato con Ponte alle Grazie i romanzi Sono comuni le cose degli amici (2009, finalista al Premio Strega), Il toro non sbaglia mai (2011), È giusto obbedire alla notte (2017, finalista al Premio Strega) e il saggio narrativo L’abisso di Eros (2018). Per Einaudi sono usciti una nuova edizione del Simposio di Platone (2009) e i saggi narrativi Le lacrime degli eroi (2013) e Achille e Odisseo. La ferocia e l’inganno (2020). I suoi racconti sono apparsi in riviste e antologie. Collabora con il Venerdì di Repubblica e l’Espresso.
Sognava i leoni. L’eroismo fragile di Ernest Hemingway. Pescatore, cacciatore, bevitore, sempre in viaggio fra guerre, corride e matrimoni, Ernest Hemingway è ricordato per aspetti che ne hanno fatto un personaggio da copertina. Eppure, egli fu innanzitutto scrittore. Anzi, il più influente scrittore del Novecento, per larghi tratti il più amato, sicuramente il più imitato.
Matteo Nucci decide di liberare il campo dai falsi miti e partendo dalle opere, prima ancora che dalla vita, ce ne offre un ritratto nuovo e decisivo. Quello di un uomo tormentato, sempre in lotta con la morte sfiorata in Italia durante la Grande Guerra, e soprattutto scrittore straordinario, ossessionato dallo stile e ancor più dalla ricerca della verità profonda, che non coincide mai col mero resoconto dei fatti realmente accaduti.
Nucci rilegge Hemingway con i suoi occhi di autore, oltre che di amante della letteratura più antica. Omero e Platone entrano in scena per aiutarci a gettare nuova luce su alcune delle teorie più celebri e fraintese dello scrittore, come quella secondo cui la vera letteratura è un iceberg, una montagna di cui si vede solo la punta, e che resta quasi interamente nascosta dalle profondità marine, o come l’espressione, meravigliosa, “grace under pressure”, “grazia sotto pressione”. Perché, nella sfida costante al mondo, alla pagina e soprattutto a sé stesso, Hemingway cercò di non perdere mai la grazia. Quella stessa grazia che pervade i suoi libri, raccontando la semplicità, la fragilità e la pietà di eroi indimenticabili. L’immagine con cui chiudiamo il libro finirà per sorprenderci. Ci troveremo davanti a uno scrittore che si è avviato verso le vette mistiche dell’amore assoluto. Uno scrittore che ci chiede infine di fare i conti con noi stessi.
Sognava i leoni è un libro importante e rivelatore su Hemingway e sulla scrittura in generale. Un libro indispensabile per chi crede che letteratura e vita siano inesorabilmente e inestricabilmente intrecciate.
Hemingway ha capito infine il ruolo decisivo della pietà umana. La pietà che ci unisce a tutti gli esseri che nella natura vivono e muoiono, la pietà che gli esseri umani possono dirsi fino a non dirsi più. La più grande altezza che ci è concessa durante la nostra breve vita.
Amabili Confini proseguirà fino al 13 giugno e ospiterà gli scrittori Francesco Pacifico, Giuseppe Genna e Lisa Ginzburg. La rassegna si concluderà il 20 giugno con Marco Malvaldi, ospite di Amabili Confini Off. Il programma completo è online sul sito web di Amabili Confini, mentre le registrazioni delle dirette saranno disponibili sulla pagina facebook e sul canale Youtube dell’associazione.
La fotogallery dell’incontro con Matteo Nucci (foto www.SassiLive.it)