“Con lo sblocco del credito d’imposta per le aziende che investono nella Zona Economica Speciale ZES unica del Mezzogiorno (dal 12 giugno è possibile presentare le domande, il bonus complessivo è di 1,8 miliardi di Euro) si avvicina quello che per noi è l’obiettivo centrale: far diventare la Zes unica lo strumento per unire Mediterraneo e Piano Mattei”. A sostenerlo è Alfredo Carmine Cestari, presidente della Camera ItalAfrica sottolineando che “la Zes si inserisce in un contesto più ampio del Mediterraneo e dei Paesi Africani diventando un’opportunità per il Meridione e le sue imprese. E proprio perché è il mare l’autentica “autostrada” di collegamento, per i porti del Sud servono tanti Rotterdam, sostenuti dalla Zes unica. Si pensi – continua – che da quando è scoppiata la crisi del Canale di Suez, ogni giorno circa 2 milioni di container “cercano casa” nel Mediterraneo. Se Rotterdam è il porto ideale per la logistica (infatti, con una sola operazione il container viene sbarcato dalla nave e, tramite il nodo logistico intermodale, viene caricato su treno veloce e portato a destinazione), purtroppo il Mediterraneo è privo di strutture del genere. Però, dalla fine del 2023 Rotterdam ha perso dal 6 al 10% del solito traffico, quota che si è riversata nel Mare Nostrum. Infatti, per compensare i maggiori costi di trasporto, caro-noli e assicurazioni, gli armatori preferiscono accorciare le rotte della catena logistica e del valore: quotidianamente 40 navi continuano ad attraversare Suez, mentre altre 30 compiono il periplo dell’Africa e rientrano nel Mediterraneo dallo Stretto di Gibilterra. Si tratta, dunque, di settanta meganavi al giorno, molte delle quali ora fanno scalo nei pochi porti “transhipment” disponibili (Algeciras, Valencia, Barcellona, Vado Ligure e Gioia Tauro), dove, mancando il collegamento con la ferrovia, i container vengono trasferiti su navi più piccole che provvedono alla consegna in porti minori, per lo più del Sud Italia. Dove, purtroppo, i tempi si allungano. La logistica e in generale le infrastrutture – dice Cestari – sono perciò strategiche per far decollare la Zes unica ed attrarre investimenti.Abbiamo sostenuto dal primo momento il ‘Piano Mattei’ della Premier Meloni perché rappresenta quel modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane che come Camera ItalAfrica stiamo sperimentando con buoni risultati da qualche anno e che nella Zes trova ulteriori strumenti efficaci di cooperazione economica e di intensificazione import-export. Per tutto questo il Piano Mattei che ci vede ancora protagonisti – aggiunge – è un ulteriore strumento di sviluppo industriale e produttivo non solo per i Paesi Africani ma anche per le regioni del Sud. In proposito la nostra azione si svolge attraverso “Sud Polo Magnetico”, che contiene anche iniziative per le imprese meridionali. Noi di ItalAfrica partiamo dalle esperienze positive e consolidate negli anni delle Zes realizzate in ambito Ue ed extra Ue per indicare come rafforzare il ruolo strategico di queste aree a cominciare dalla ‘governance'”.
Mag 28