Gerardo de Grazia (Confsal Basilicata e Fismic Confsal): “Finalmente la politica si è accorta dei giovani, che noi sia solo propaganda”. Di seguito la nota integrale.
Come Confsal abbiamo lanciato l’allarme diversi anni fa, ponendo l’attenzione sulla “questione giovanile”, una richiesta di attenzione che è stata percepita, solo, in campagna elettorale.
Fino ad oggi, probabilmente, non si erano resi conto che lo spopolamento ha impoverito drasticamente la Basilicata, rendendola sempre più vecchia. L’Aire ha certificato che su 141 mila Lucani iscritti, tra i giovani il 26% è laureato, percentuale che sale al 55% se si fa la somma di tutti i giovani che hanno lasciato la nostra regione.
Nel 2021, quasi 18 mila laureati (giovani) hanno lasciato l’Italia, segnando un drammatico aumento del 281% rispetto al 2011. Questo esodo si accompagna a una crescente instabilità del mondo del lavoro.
C’è la necessità di una visione politica capace di fare proposte per invertire il trend, altrimenti, in meno di 30 anni, Neet, calo demografico, abbandono degli studi, università del sud poco attraenti e la precarietà lavorativa, saranno la causa di un eccessivo invecchiamento della popolazione meridionale.
Dal rapporto “Giovani 2024: Bilancio di una generazione” a cura del Consiglio nazionale dei giovani e dall’Agenzia italiana per la gioventù, emergono dati allarmanti.
Nel Sud Italia, la disoccupazione giovanile è tre volte superiore rispetto al Nord, e il salario medio annuo dei giovani lavoratori è notevolmente più basso.
Nel 2022 la retribuzione lorda media dei giovani dipendenti nel comparto privato (tra i 15 e i 34 anni) si è attestata a 15.616 euro, ben al di sotto dei 22.839 euro complessivamente rilevati nel settore.
Tra i giovani chi ha un contratto stabile guadagnao circa 20.431 euro, mentre quelli con contratti a termine e stagionali si fermano, rispettivamente, a 9.038 euro e 6.433 euro.
In vent’anni (2002-2022) l’elettorato giovane è passato dal 30,4% al 21,9%, a questo si aggiunge il taglio dei parlamentari che ha colpito gli under 35 riducendo dell’80% la rappresentanza giovanile.
Dal rapporto si evince che l’85% dei giovani coinvolti ritiene che il livello di attenzione che la politica ha nei lo confronti è inadeguato.
Un paio di mesi fa abbiamo proposto: che Potenza città dei giovani deve diventare Potenza LaborGiovani, un laboratorio volto al rilancio della città. Affidare locali comunali alle associazioni per diffondere attraverso il teatro, gli eventi e la musica la cultura sociale e creare un legame con la città.Coinvolgere il Liceo Artistico, per progettare le vie della pittura e della scultura, con l’esperienza dell’agrario dar vita a giardini sperimentali. Rendere la Basilicata smart, per rendere i giovani autonomi attraverso lo studio, il lavoro e offrendo una vita culturale e sociale adeguata. Andrebbe incentivato il canone concordato e implementare modelli di coabitazione, servono incentivi al lavoro e all’imprenditoria giovanile. Si deve poi intervenire al più presto sui mezzi pubblici e sulla mobilità sostenibile, rendendo gli spostamenti accessibili anche a chi non ha una macchina.Bisogna fare, subito e bene. E’ necessario mettere i giovani al centro dell’agenda politica perché le regioni del Sud, esportano competenze perdendo capitale umano”