Pasquale Andrisani, presidente del Tribunale dei diritti del malato, traccia il bilancio ad un anno dalla sua riapertura Di seguito la nota integrale.
Esattamente un anno fa, mi venivano consegnate le chiavi della sede del Tribunale dei diritti del malato. Prendevo la guida di un presidio molto delicato, strategico e di garanzia in termini di supporto ai tanti bisogni dei cittadini e alla forte domanda di accesso alle cure in un periodo evidentemente di sofferenza per la sanità pubblica. Sofferenza accentuata dalla pandemia in un contesto di stress test per gli ospedali, il nostro personale medico infermieristico ma soprattutto per gli ammalati. Ho accettato una sfida importante, spinto dalla mia vocazione e dalle mie sensibilità ad aiutare gli altri e le persone che da sole non ce la fanno. Ho scoperto un mondo bellissimo. Il mondo del volontariato e del terzo settore è un mondo meraviglioso, soprattutto quando si riescono a dare risposte certe in tempi ragionevolmente brevi. C’è un ristoro dell’animo da parte di chi riceve, ma soprattutto di chi dà. Ed è quello che mi è accaduto in questo anno da Presidente del Tribunale dei diritti del malato di Matera. Ho provato a dare risposte, molte volte ci sono riuscito per quello che è il mio ruolo, altre volte purtroppo no e me ne scuso se non ce l’ho fatta. Ho riscontrato tanta sofferenza soprattutto nei pazienti oncologici ( è il dato più significativo) che non riescono ad accedere alle visite di controllo nei tempi stabiliti dalla legge, o non riescono a reperire un farmaco dalla farmacia dell’ospedale,necessario alle cure, per mancanza di scorte e approvvigionamento. Altro dato significativo viene dall’oculistica verso la quale mi sono pervenute denunce per le lunghe liste d’attesa per un intervento alla cataratta. E così via.Le liste d’attesa dunque sono il grande problema della sanità pubblica. È questa la grande questione, è questo il grosso problema da combattere e rimuovere al più presto. E in qualche caso si è dovuto far ricorso al Decreto Legislativo 124/1998 art.3 comma 13, che riguarda appunto le liste d’attesa e l’intramoenia. Quando non si riesce a rispettare la priorità della prestazione, o la struttura stessa manda il paziente in un’altra struttura in grado si soddisfare quella prestazione nei tempi stabiliti dal codice di priorità contemplato nei PNGLA, oppure il paziente può effettuare la prestazione per la quale ne ha diritto in regime di intramoenia alla quale deve seguire il rimborso da parte dell’azienda allegando al documento da compilare, ricetta medica, ricevuta CUP e fattura della prestazione privata.
Sono davvero molto contento per quello che ho fatto in questo primo anno, e sono contento anche per l’inversione di tendenza che c’è stata nella direzione generale dell’azienda materana in termini di approccio ai problemi ma soprattutto in termini di programmazione. Programmare la sanità del futuro, significa programmare il rilancio del nostro ospedale. È questa mi pare sia la strada intrapresa dal Commissario Avv. Friolo e dalla direzione. Una persona assolutamente garbata e molto preparata. Noi saremo sempre vigili e attenti con le antenne dritte,ma assolutamente collaborativi. Cooperare e fare squadra è la soluzione giusta ai problemi. Nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini e degli ammalati. Il nostro Ospedale è un grande ospedale che va rilancio senza se e senza ma, partendo magari dalle eccellenze come la cardiologia e la chirurgia generale ecc.
Io continuerò a mettercela tutta come ho sempre fatto, a donare una parte della mia vita agli altri, alle persone fragili e agli anziani. Nessuno ce la può fare solo!.
Ognuno deve fare la sua parte con disinteresse e con tanta generosità altruismo ed empatia. Questa è a mio avviso la strada giusta. La strada che intendo proseguire insieme a chi deciderà di stare al mio fianco. Ad oggi non siete pochi. E io vi ringrazio molto. Così come ringrazio molto la Presidente regionale Maria Antonietta Tarsia e la segreteria regionale Francesca Picciani per il supporto, la collaborazione e la fiducia. E grazie anche a Mimmo Morcinelli e Michele Olivieri per la presenza costante e preziosa.