Cambia il comparto dei funerali in Italia, che conta oggi circa 6mila imprese, 60mila addetti, 700 case funerarie e un fatturato annuo di oltre 3 miliardi di euro. Negli ultimi anni, questo settore ha visto il progressivo ridimensionamento del rito tradizionale delle esequie e la contemporanea crescita del ricorso alle cremazioni (anche se al Sud in numero ridotto), l’abbandono delle camere mortuarie tradizionali con la notevole crescita delle case funerarie, oltre ad una situazione sempre più grave di decadenza e degrado delle aree cimiteriali.
E’ quanto evidenzia Federcofit (Federazione Comparto Funerario Italiano), che ha tenuto il nono congresso nazionale. Sono ben 35 anni che lo Stato non legifera sul settore funerario, dall’emanazione nel 1990 del regolamento nazionale di polizia mortuaria- è stato sottolineato -Si rivela perciò sempre più urgente l’avvio dell’iter per l’approvazione di una legge nazionale che regoli questo comparto, eviti abusi e illegalità e garantisca il miglior servizio alle famiglie che hanno perso congiunti.
Nuovo presidente nazionale per Federcofit, è stato eletto Davide Veronese “E’ ora che il Parlamento approvi finalmente una legge nazionale sui servizi funerari, che sovrintenda ed omogenizzi l’assetto normativo esistente. Non è immaginabile – ha sostenuto – che una famiglia italiana non possa ricevere gli stessi servizi funerari in tutte le regioni, anzi con grandi differenzazioni tra regioni.,Una legge nazionale, quindi, serve e serve urgentemente. Chiediamo dunque norme precise per la gestione delle imprese funebri, per la formazione del personale e per la tutela delle persone colpite dal lutto, oltre alla soluzione di gravi disfunzioni come, in particolare, la necessità di trasferire continuamente le salme destinate alla cremazione per centinaia di chilometri. E’ anche necessario affrontare la grave crisi dei cimiteri che, oltre a complicare e prolungare le procedure di tumulazione, rischiano di far perdere un importante patrimonio storico, culturale e artistico”.
Nel congresso Vittoria Franchino di Senise, titolare centro servizi funebri Gulfo, già componente di Donne Imprese Confartigianato, è stata riconfermata Presidente di Federcofit Basilicata (una quarantina di imprese associate) e componente del Consiglio Nazionale. Nel suo intervento Franchino ha evidenziato i grandi e importanti risultati ottenuti in Basilicata con l’avvio di diverse case funerarie e il raggiungimento di diversi obiettivi grazie al lavoro sinergico con la Federazione e il dialogo-confronto con le istituzioni locali. Tra le priorità del nuovo mandato ci saranno: continuare a sostenere le imprese funebri associate per affrontare le sfide del mercato in continua evoluzione; promuovere la cultura della previdenza funeraria attraverso campagne informative e la stipula di convenzioni con enti e associazioni; tutelare i diritti dei consumatori garantendo servizi funebri di qualità e trasparenza sui costi; dialogare con le istituzioni per favorire la definizione di un quadro normativo adeguato alle esigenze del settore. In proposito si attende l’insediamento del nuovo Consiglio Regionale e della nuova Giunta per avviare un primo confronto – oltre che con l’Anci Basilicata e i Comuni – a partire dalle priorità individuate dalla categoria. Franchino ha espresso la sua fiducia nel futuro di Federcofit e ha invitato tutti gli associati a collaborare per raggiungere gli obiettivi comuni.