Inaugurata nel pomeriggio nello Spazio SculptureArt in Via Madonna delle Virtù 81/83 nei Sassi di Matera la mostra d’arte “Assenze Rivelate” di Margherita Serra e Carlo Fusca, a cura di Maristella Trombetta. La mostra resterà aperta fino all’1 luglio 2024.
Spazio SculptureArt di Margherita Serra, è il luogo dove l’eleganza e la potenza dell’arte contemporanea si manifestano. Attraverso un’esplorazione audace delle forme, dei materiali, dei colori e dei concetti, questa mostra trasporta il pubblico in un viaggio emozionante attraverso le dimensioni dello spazio e dell’anima umana. Le opere esposte riflettono la maestria tecnica e la profonda sensibilità degli artisti, offrendo al pubblico un’esperienza artistica avvincente e stimolante. SpazioSculptureArt è un ambiente magico, imperdibile per immergersi nell’universo affascinante della scultura e della pittura contemporanea lasciandosi ispirare dalla creatività senza limiti degli artisti di oggi. Assenze Rivelate è dedicata all’esplorazione delle opere di due straordinari artisti contemporanei: Margherita Serra e Carlo Fusca. L’iniziativa, fortemente sostenuta dal Club Matera Soroptimist in continuità con il progetto interregionale “Questioni di genere”, partito nel 2020 a sostegno dell’educazione alla cultura di genere e lotta agli stereotipi. In questa esposizione, i visitatori saranno trasportati in un viaggio attraverso il mondo dell’arte contemporanea, dove i confini tra presenza e assenza si sfumano, consentendo di percepire ciò che altrimenti rimarrebbe invisibile. Vedere l’invisibile, percepirlo: è ciò che i corpi, le presenze, evocate da Margherita Serra e Carlo Fusca rendono possibile. Sono assenze rivelate da vuoti e da segni definiti dalla forza vibrante delle loro idee. Atmosfere pregne di pathos in cui il femmineo si disvela nella sua essenza pura e sofisticata. Nei corsetti di Margherita Serra i vuoti, le concavità chiamano i corpi reali ad abitarli. Il marmo, come la terracotta, diventano materia leggera e leziosa nei pizzi e nei merletti che li ornano. Sono spesso corpetti di pietra su gonne di ferro che vogliono essere abitati senza costringere, in una dimensione libera che è un dentro e, contemporaneamente, un fuori. Sono un manifesto con il quale l’artista afferma la possibilità delle donne di poter esprimere la loro forza pur non disconoscendo gli aspetti seducenti, delicati e gentili della femminilità. Sono una denuncia della volontà delle donne a non sottostare alle rigide regole di una società che per secoli ha impedito loro di esprimersi e di rivendicare per sé quei diritti e quella vita negata. Lo spazio del femmineo per Carlo Fusca è, invece, l’inquieto e tormentato luogo delle passioni umane che trovano nella dimensione della legge del sentire la rappresentazione del tempo circolare che la connota. Sono immagini che riemergono come ricordi residuali di un vissuto emotivo, che sempre ritorna nella storia dell’umanità, definendo dunque la contemporaneità come il palcoscenico di un rinnovato senso del tragico nella consapevolezza della caduca effimerità dell’esistenza. Questo ciclo di opere, dove l’artista mette in scena brandelli di una poesia ormai perduta, evoca ciò che è stato e non sarà mai più della autorevole sacralità del mondo classico e tradizionale che diventa dunque metafora della condizione dell’uomo contemporaneo. Nei lavori di Serra e di Fusca ciò che si sottrae sul piano formale, si svela nella sua evocazione e si presenta a noi come percezione di qualcosa che non possiamo descrivere ma che sollecita le corde più profonde della nostra sensibilità perché non è l’occhio ma l’anima ad accompagnarci in questa visione rivelatrice.
Spazio Sculpture Art dal 2007 ha dato la possibilità di esporre ad artisti di livello nazionale e internazionale i propri lavori. Tra i nomi più significativi: Gillo Dorfles, Ugo Nespolo, Simon Benetton, Pino Castagna, Mimmo di Cesare, Alba Gonzales, Elena Sevi, June Ahrens, Thea Lanzisero, Georg Loewit. Si assiste alla lettura delle opere esposte in permanenza di Margherita Serra che dialogano con quelle degli altri artisti.
Biografia Margherita Serra
Margherita Serra nasce a Brescia nel 1943. La passione per l’arte di Margherita Serra è innata, ereditata dalla madre pittrice e scrittrice. Ha dedicato la sua vita alla scultura, lasciando il lavoro di architetto dirigente per seguire il suo impulso creativo. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia, Europa e Stati Uniti. Dal 2000, la sua ricerca si concentra sui corsetti, simbolo di una continua indagine personale. I corsetti, realizzati in marmo, vetro di Murano e ferro, rappresentano una fusione di passato e presente, tradizione e trasgressione, senza enfatizzare la costrizione, ma celebrando l’assenza di sottomissione. Gillo Dorfles ha elogiato la sua padronanza dei materiali, creando un linguaggio formale unico e contemporaneo. Margherita Serra dedica le sue opere a grandi donne del passato, come Cleopatra, Isabella Morra e Rosalia De Castro. Dal 2010 è parte del gruppo Sculptors’ Guild di New York, con numerose esposizioni nella città, inclusa una presso il prestigioso Saks sulla 5th Avenue e l’Italian American Museum. La sua galleria Spazio SculptureArt nei Sassi di Matera ospita opere di artisti nazionali e internazionali, promuovendo un dialogo culturale tra le sculture esposte e l’ambiente storico dei Sassi. Le sue sculture giocano con il concetto di vuoto e pieno, riflettendo la sinuosità e leggerezza delle forme, invitando il pubblico a guardare oltre l’apparenza delle opere stesse.
Biografia Carlo Fusca
Carlo Fusca nasce a Bari nel 1952. Si diploma all’Istituto Statale d’Arte di Bari nel 1969, ma l’incontro con il restauratore Luca Di Noia lo avvicina al mondo del restauro d’arte. Per circa un decennio, si dedica al restauro delle opere dei grandi maestri della Scuola Veneta e Napoletana del ‘600 e ‘700, acquisendo una profonda conoscenza delle tecniche e dei materiali. Nel 1974 tiene la sua prima personale alla David Gallery di Bari, mentre nel 1975 realizza l’opera “I cavalieri dell’Apocalisse”, che unisce elementi futuristi con un’intenzione iconografica classica. Negli anni ’80, la sua pittura assume connotazioni concettuali, evidenti nella mostra “Dall’Archetipo al Continuo” (1983). Le opere presentate, definite “immagini di frammenti”, anticipano i suoi lavori successivi come i “Codici Minati” (2008). Nel 1985 si trasferisce a Roma e presenta la mostra “Carlo Fusca, un’immagine dannata”, curata da Enrico Crispolti. Fusca fonda la rivista “Altrimmagine”, punto di riferimento per gli artisti del Sud Italia. Negli anni ’90, Fusca si sposta a Milano e continua la sua ricerca artistica. Espone in importanti rassegne internazionali e partecipa a progetti culturali come “Art&Maggio” a Bari. Nel 2007, a Pesaro, presenta la mostra “Carlo Fusca – I labirinti della pittura”, dove l’opera “L’assedio di Corinto” segna il ritorno alla frammentazione delle immagini. I “Codici Minati” (2008) rappresentano il suo tentativo di comprendere il presente attraverso la ricomposizione dei frammenti della memoria. Fusca esplora il disagio e la precarietà dell’arte contemporanea attraverso un linguaggio espressivo caratterizzato da lacerazioni, bruciature e ricomposizioni. Carlo Fusca continua a esplorare nuove forme espressive, mettendo costantemente in discussione se stesso e la sua arte, alla ricerca di una comprensione più profonda del mondo che lo circonda.
La fotogallery della mostra d’arte (foto www.SassiLive.it)