In attesa della masterclass in programma dalle ore 18 di questo pomeriggio al teatro Guerrieri insieme all’attrice e regista Asia Argento il regista, sceneggiatore e attore americano Abel Ferrara in tarda mattinata ha tenuto una conferenza stampa all’hotel La Suite.
Per Matera Fiction sarà proiettato nel pomeriggio al cinema Guerrieri il film “Padre Pio” diretto da Abel Ferrara.
Di seguito le risposte del regista alle domande dei giornalisti.
In questa settimana si ritrova a Matera ma non è la prima volta, visto che l’aveva scelta già per girare il film “Mary”.
“Sono venuto venti anni fa per girare un film sulla scia di registi importanti come Pasolini e Mel Gibson, perché Matera per me è un posto incredibile. Matera quindi è stata un’esperienza importante per me a livello personale. E quando sono stato qui l’ultima volta ho smesso di bere e assumere droga. Ho avuto un’esperienza spirituale a Matera che mi ha portato a quella che posso definire una mia rinascita. Per girare la scena della crocifissione di Gesù comunque ho preferito girare a Gerusalemme nel punto esatto in cui è morto Gesù e anche quella’esperienza è stata molto importante per me dal punto di vista spirituale.
A distanza di 50 anni dal film “Il Vangelo secondo Matteo” girato a Matera ha deciso di dedicare a Pasolini un suo film, cosa la lega a questo grande regista? “Pasolini è stato un mentore, un maestro per me. Credo che il film di Pasolini “Il Vangelo secondo Matteo” sia un film moderno, nel senso che sembra che sia stato girato ieri, non 50 anni fa. Gli insegnamenti di Pasolini vanno anche oltre il cinema, perché Pasolini è stato impegnato politicamente oltre che dal punto di vista sociale ed emotivo. E’ stato uno scrittore, ha scritto canzoni, è stato un attivista politico. Io non so dove saremmo noi oggi se non ci fosse stato Pasolini, mi manca”.
La sua filmografia è ricca di generi, dal realismo più crudo alla fantascienza, quali sono le ragioni? “I miei film sono diversi tra di loro, io sono un regista eclettico perché i miei film prendono ispirazione dalla vita. Io non ho idea di cosa mi ispira quando scrivo un film. Il genere è funzionale alla storia che racconto, scelgo prima la storia e di conseguenza arriva il genere”.
Pasolini e Padre Pio sono personaggi che hanno segnato la storia, perché li ha scelti per i suoi film? “Il sentimento di pietà, empatia, erano persone che vivevano per le altre persone. Chi ha conosciuto Pasolini e Padre Pio mi hanno riportato questa esperienza, si preoccupavano delle persone con cui interagivano ogni giorno”.
Perché ha scelto di far recitare Asia Argento nel film “Padre Pio” senza trucco? “Quella scena è basata su una lettera di Padre Pio in cui lo stesso Padre Pio dice di aver avuto un confronto con il Diavolo ma del Diavolo non dice granchè, quindi ha dato spazio a me di poterla concretizzare. Il Diavolo si presenta a lui nel confessionale. Quindi ho scelto lei perchè serviva un’interpretazione di quel tipo e Asia Argento ha un dono nella recitazione”.
C’è qualche attore italiano che avrebbe voluto dirigere? “Anna Magnani, Monica Vitti”.
Dopo Padre Pio e Pasolini c’è un altro personaggio che vorrebbe raccontare? “Non ho le idee chiare in tal senso”.
C’è qualche progetto che vorrebbe realizzare? “Sono stato a Cannes e a Venezia, mi sento un regista italiano, vivo a Roma. Fare cinema è sempre stato difficile e lo è ancora di più. E’ un periodo di cambiamenti repentini, il cinema non si vede solo al cinema ma ci sono le piattaforme in streaming per vedere un film. Ci sono persone che vedono i film al telefonino e anche quelli che li fanno, come me. Le persone sono comunque legate al fatto di vedere qualcosa e questo non cambierà. Quando ero più giovane avevo un rapporto diretto con il pubblico. Le persone andavano al cinematografo e vedevano un film. Ora ho accesso diretto a tutto il mondo in un istante e il mondo ha un accesso diretto verso i miei film. Abbiamo un legame con il pubblico e ho voluto far conoscere l’Italia del cinema a Cannes perché nessuno supporta i giovani registi italiani”.
Si potrebbe inserire a suo avviso la materia del cinema a scuola in modo da farli appassionare a questo mondo oppure c’è una alternativa per raggiungere questo obiettivo?
“E’ sicuramente un’ottima idea perché i giovani il cinema lo guardano e quindi lezioni a scuola sul cinema potrebbero essere molto utili”
Che insegnamento lascia alle nuove generazioni? “Il cinema non si fa per insegnare ma per imparare, c’è un arricchimento reciproco quando si fa cinema”.
Tornerà a Matera per girare un film? “Non so, intanto nel prossimo mese di settembre gireremo a Bari un film di genere gangstar”.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)