In centinaia hanno preso parte alla terza edizione della Festa della transumanza organizzata a Picerno da Coldiretti Basilicata, Campagna Amica, Coldiretti Giovani Impresa, Ara Basilicata e Comune di Picerno. Dopo l’arrivo degli animali e il raduno nell’area mercato, i pascoli si sono diretti a Monte Li Foj, mentre in tarda mattinata sono stati allestiti stand gastronomici, musica live e un laboratorio didattico dal titolo ” Dalla mungitura al caciocavallo podolico- mostra dei campanacci”. “Come ormai avviene da tre anni anche questa è stata una manifestazione molto partecipata che ha visto la presenza di visitatori arrivati anche da fuori regione – sottolinea il presidente regionale della Coldiretti, Antonio Pessolani – un grande successo per il quale dobbiamo ringraziare l’Ara di Basilicata, e i cuochi lucani per il loro prezioso supporto”. “Accanto agli aspetti di folklore tradizionale, come ad esempio il rito del suono dei campanacci – sottolinea il direttore provinciale dell’organizzazione agricola, Maria Cerabona – la transumanza mantiene un importante valore economico ma anche culturale, rappresentando un’occasione di scambio tra usi e costumi dei diversi territori. Non a caso nel 2019 è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco nel 2019 con la candidatura che ha visto l’Italia capofila di una alleanza con Grecia e Austria. Ma un ulteriore valorizzazione – ricorda Cerabona – è venuta anche dal recente decreto sul Made in Italy del Governo, con l’istituzione dell’Osservatorio nazionale per la tutela della transumanza e la promozione dell’allevamento zootecnico estensivo”. Fondamentale per la riuscita dell’evento, l’apporto dato dall’Associazione regionale allevatori di Basilicata. ” Un’iniziativa che si ripete da tre anni a cui l’Ara Basilicata da sempre ha dedicato amssima attenzione – evidenzia il direttore regionale dell’Ara, Franco Carbone – infatti la transumanza, oggi ptarimonio immateriale Unesco, è un sistema di allevamento molto attuale in Basilictam curca 200 allevatori la praticano annualemnte. Un sistema di allevamento sostenibile e rispettoso dell’etologia dell’animale.”. Prezioso, anche in questa edizione, è stato l’apporto dato dagli chef dell’Unione regionale cuochi lucani, che hanno deliziato i tanti visitatori con piatti preparati al momento, utilizzando la carne di podolica.