Iscritti PD di Avigliano espulsi, Giordano (PD): lettera aperta alla comunità democratica aviglianese. Di seguito la nota integrale.
Alcuni giorni fa, in seguito ad una discussione avvenuta nell’assemblea del PD di Avigliano, convocata a valle di tante sollecitazioni da parte dei tesserati, è stata comunicata agli organi competenti del Partito Democratico la decisione unanime di escludere dall’Anagrafe degli iscritti e dall’Albo degli elettori del Partito Democratico due tesserati del nostro circolo, ed è stata effettuata una segnalazione per un terzo tesserato non iscritto al circolo di Avigliano.
Tale provvedimento, per quanto duro, si è reso necessario e non più evitabile in seguito alla candidatura degli stessi tesserati in una lista avversa a quella formalmente costituita dal Partito Democratico aviglianese.
È opportuno specificare che il Partito Democratico locale, operando in sinergia con la segreteria regionale e con le segreterie locali e regionali di altri partiti di centrosinistra, ha accolto la disponibilità di Carmine Vaccaro a guidare una coalizione di centrosinistra, tesa a unificare il campo progressista e a dare slancio ai nostri territori, permettendo l’avvio di una nuova stagione politico-programmatica, alternativa alle destre, costruita intorno alla sua figura, posta a garanzia della tenuta e dell’unità dell’intero territorio comunale, anche alla luce del ruolo sociale da lui stesso svolto.
Nonostante questi presupposti, alcuni dirigenti del partito hanno deciso di non sposare questa scelta, formalizzando una proposta diversa, contrapposta a quella faticosamente messa in campo dal partito locale.
Divisioni di questo tipo all’interno del nostro partito andrebbero sempre evitate.
Poiché da tempo sono corse voci, dentro e fuori dalla nostra comunità politica, di accordi trasversali tra anime appartenenti al Partito Democratico e pezzi di destra, prevalentemente riconducibili al partito Fratelli D’Italia, mi sono sin da subito prodigato per evitare che tali voci si traducessero in fatti reali, come poi è effettivamente avvenuto. Prova ne sono le interlocuzioni continue, con dirigenti locali e regionali, avvenute sin da febbraio ed atte ad evitare tutto questo. Tali interlocuzioni hanno avuto come fine ultimo quello di evitare quanto detto ed indirizzare ogni singolo componente la nostra comunità verso la costruzione di un campo ampio, ma fortemente connotato nel centrosinistra. Indirizzo che dovrebbe rientrare negli obiettivi che un qualsiasi dirigente di partito dovrebbe perseguire, e che era tra l’altro emerso chiaramente nell’assemblea molto partecipata del 26 febbraio scorso, alla presenza dei segretari provinciale e regionale del partito.
L’utilizzo del simbolo del Partito Democratico e di quello degli altri partiti all’interno della coalizione, unico esempio in tutta la tornata elettorale regionale, è stato fortemente voluto proprio a garanzia di tutto questo.
Nonostante quanto detto, non è stato possibile evitare che un pezzo del partito costruisse un progetto diverso. Tale progetto si sarebbe potuto considerare come alternativo a quello da noi costruito se avesse inglobato al suo interno soltanto mondi chiaramente connotati a sinistra. In tal caso avrebbe rivelato l’incapacità o impossibilità di due pezzi della sinistra di dialogare, con evidenti responsabilità da ambo le parti. Invece la presenza all’interno di una stessa lista di tre dirigenti del Partito Democratico affiancati a sei candidati ricadenti nella schiera dirigenziale di Fratelli d’Italia, dirigenti di chiaro riferimento di due influenti personalità politiche del partito Fratelli d’Italia aviglianese, dimostra chiaramente come l’obiettivo non fosse la costruzione di un centrosinistra diverso, ma di un progetto di altro tipo che non può essere accostato in alcun modo al Partito Democratico.
È quindi chiaro che se il motivo regolamentare che giustifica le esclusioni dall’anagrafe degli iscritti al Partito è da ritrovarsi nella candidatura in una lista avversa a quella del PD, il motivo politico che ha fatto parlare tanto nella nostra comunità e che ha smosso ogni coscienza della comunità democratica aviglianese è da ricercarsi nella leggerezza con la quale è stata costruita una coalizione con una parte importante della destra aviglianese, che fa da traino negli scenari della destra lucana ed anche nazionale.
Il ruolo che però interpretiamo nella nostra società impone di dissociarci fortemente da questi percorsi, che sono lontani anni luce dai principi e valori rilevabili nel Codice Etico e nel Manifesto dei Valori del Partito Democratico, e rappresentano le principali cause dell’allontanamento dei più giovani dai partiti, dal Partito Democratico in particolare, dalla res publica quotidiana e conseguentemente dalle cabine elettorali. Questo ruolo ci cuce addosso una enorme responsabilità, fondamentale per il rilancio della politica, dei nostri territori, della nostra società. Responsabilità che non può essere tralasciata.
Non possiamo farlo da nessuna parte, non possiamo farlo ad Avigliano.