Inaugurata nel pomeriggio in via XX Settembre 25 nella Galleria Alessandro Albanese a Matera la mostra “James Brown”, aperta al pubblico fino al prossimo 30 agosto.
La mostra raccoglie le opere dell’artista statunitense nato nel 1951 a Los Angeles e scomparso accidentalmente nel 2020.
Saranno esposte 15 opere realizzate dall’artista tra gli anni ’80 e il 2000, rappresentative di diverse fasi della sua ricerca artistica, accompagnate da un testo di Anna Vittoria Magagna.
James Brown nacque nel 1951 a Los Angeles, California. Studiò pittura e incisione all’Immaculate Heart College di Hollywood e successivamente frequentò l’École des Beaux-Arts di Parigi, laureandosi nel 1974. Trascorse gli anni seguenti vivendo e lavorando a Parigi. Nel 1978 tenne la sua prima mostra personale al Gemeentemuseum di Arnheim, nei Paesi Bassi, seguita da un’altra alla Galleria Christiane ed Eric Germain di Parigi. Nel 1979, Brown si trasferì a New York, dove lavorò insieme ad artisti del nascente movimento neoespressionista come Jean-Michel Basquiat, Keith Haring e Julian Schnabel. Presentò le sue prime mostre negli Stati Uniti alla Shafrazi Gallery e alla Leo Castelli Gallery, entrambe a New York. In quel periodo collaborò anche con la Galleria Lucio Amelio di Napoli. Sebbene sia maggiormente noto per i suoi dipinti astratti, la pratica artistica di Brown è sempre stata eclettica, spaziando in diverse tecniche come la ceramica, il bronzo, i tessuti e l’incisione.
Nel 1995, James Brown si trasferì in Messico con la sua giovane famiglia. Nel 2000, lui e sua moglie Alexandra fondarono la Carpe Diem Press a Oaxaca, creando, con artisti e scrittori di spicco, libri d’artista e stampe in edizione limitata. Le opere di James Brown sono state esposte in molti musei americani ed europei. In Messico, il Museo di Arte Contemporanea di Oaxaca e il Museo Anahuacalli di Città del Messico hanno ospitato importanti mostre dei suoi lavori recenti. L’opera si trova anche in numerose collezioni private e pubbliche internazionali, tra cui il Museo d’Arte Moderna, il Metropolitan Museum e il Whitney Museum di New York, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Museo Kolumba di Colonia, il Centro d’Arte Contemporanea di Malaga in Spagna e il Museo Tamayo a Città del Messico. James Brown scompare accidentalmente nel febbraio 2020.
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La fotogallery della mostra “James Brown” (foto www.SassiLive.it)