Un migliaio di spettatori hanno raggiunto questa sera il Parco del Castello Tramontano per assistere a “Prendetevi la Luna” con Paolo Crepet. Il monologo dello psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista italiano ha inaugurato questa sera nel Parco del Castello Tramontano di Matera la rassegna “Fuori dal comune 2024”, promossa da Euphorica srl e Dimensione Cinema.
Sul palco, prima di introdurre Paolo Crepet, la rassegna è stata presentata da Angelo Calculli, Donato Cosmo per Dimensione Cinema mentre l’Amministrazione Comunale è stata rappresentata dall’assessore alla cultura Tiziana D’Oppido.
Paolo Crepet è tornato a Matera dopo quasi 26 anni. Nel 1998 raggiunge la città dei Sassi due volte, sempre su invito della cooperativa Il Girasole guidata da Tina Iacovuzzi. Nel primo evento presentò i libri “I giorni dell’ira” e “Solitudini” in una cena con l’autore, nella seconda occasione fu protagonista di un dibattito sui problemi dell’adolescenza.
Il nuovo spettacolo “Prendetevi la Luna” di Paolo Crepet è ispirato dall’omonimo libro edito da Mondadori, 44^ pubblicazione dell’autore torinese.
Crepet ha presentato così il suo monologo: “Incontro tanta gente, e mi chiedo che cosa possono volere da me. Certamente una guida, una speranza, forse perfino una luce che accende i cuori di giovani e meno giovani. C’è sete e fame di parole, di pensiero. Cercano un’eresia in un mondo codificato. Non posso che dire loro ciò che mi sono ripetuto per anni lungo il corso della mia vita: “prendetevi la luna”. Siate ambiziosi, cercate la vostra unicità. Bisogna avere la fronte alta e continuare a sognare. Il pericolo è nella bonaccia delle emozioni, nella rassegnazione, è in chi semina accidia e smarrimento, come se fosse la regola del più aggiornato marketing dell’esistenza. Opporsi a tutto questo è il mio desiderio, la mia missione, la ragione per cui continuo a peregrinare nelle piazze e nei teatri. Cerco libertà, passione, coraggio. Il resto è noia.
In «Prendetevi la Luna» Paolo Crepet tratta i temi a lui più cari, come l’educazione, la scuola e la famiglia, con un intento chiaro: fornire uno strumento per orientarsi oltre la coltre di nubi che oscurano la luna, ovvero la speranza. Per questo dice ai giovani (e anche a chi non lo è più) di prendersi la luna.
“Prendetevi la luna – precisa Crepet – non è un consiglio, ma una suggestione. Non vale solo nei momenti difficili, ma anche in quelli di gioia, o quando si tende più alla rassegnazione che all’esaltazione. La luna è lì apposta, scompare e ricompare: proprio perché se ci fosse sempre, sarebbe banale. Funziona come il desiderio, che implica il cercar le stelle proprio quando non ci sono, o si teme siano nascoste da qualche parte dell’universo. Oggi più che mai siamo catturati dal presente e ce lo siamo fatti bastare, forse atterriti per ciò che potrebbe essere alle porte o per sazietà di quanto possediamo”.
Michele Capolupo
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La fotogallery dello spettacolo (foto www.SassiLive.it)