Summa (Spi Cgil): “Negato il diritto costituzionale dei lucani previsto dall’articolo 32 della Costituzione: ad ogni cittadino è garantita la libera scelta del luogo di cura”. Di seguito la nota integrale.
“La mancata sottoscrizione dell’accordo su prestazione tra la Puglia e la Regione Basilicata, generando l’impossibilità dei cittadini lucani di potersi curare presso l’ospedale Miulli e le altre strutture pugliesi, è una chiara lesione del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata Angelo Summa. “Il presidente Bardi, dopo aver demolito la sanità lucana svuotando di fatto le strutture lucane dell’offerta sanitaria, certificata ormai dall’abonorme mobilità passiva oltre 125 milioni di euro – prosegue Summa – nega ai lucani la possibilità di potersi curare dove ritengono di poter ricevere le cure più adeguate. Un atto contro i cittadini ai quali viene negato uno dei diritti fondamentali sancito dal nostro servizio sanitario nazionale, pubblico e universale. Questo di fatto è già uno degli effetti di una eventuale autonomia differenziata, vale a dire non potersi più curare, che si estrinseca nella negazione di una serie di diritti esercitabili da parte dei singoli cittadini e che rappresentano dei doveri per tutti gli operatori sanitari, dal medico a chi programma l’assistenza territoriale”.