Combattere le ormai diffuse forme di bullismo e cyberbullismo giovanile è un compito sempre più difficile considerato che le tradizionali agenzie educative sono sempre meno incisive per diverse ragioni. Da qualche giorno, a Matera e in altre città italiane dal nord al sud, ha preso il via “Facciamo Rete – percorsi educativi per la prevenzione ed il contrasto di bullismo e cyberbullismo”, un progetto nato dal lungo lavoro e dall’esperienza che Sipea (Società Italiana di Psicologia Educazione e Artiterapie) ha maturato nel corso degli anni nell’ambito della progettazione di interventi per il contrasto delle varie forme di violenza, discriminazione e intolleranza. Un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e realizzato in partenariato con Acsi (Associazione di Cultura Sport e Tempo Libero), che si pone l’obiettivo di fornire una risposta concreta ai fenomeni sempre più dilaganti di bullismo e cyberbullismo tra i giovani.
Il progetto, della durata di 18 mesi, si svilupperà in tutte le regioni italiane, coinvolgendo migliaia di giovani dagli 8 ai 16 anni che beneficeranno delle attività realizzate nei contesti scolastici, nei centri sportivi e di aggregazione giovanile coinvolti. Inoltre, coinvolgerà insegnanti e personale scolastico, operatori sportivi e genitori, Enti del terzo settore e servizi pubblici con incontri e attività di sensibilizzazione per promuovere un lavoro di rete. Il tutto utilizzando i vari linguaggi a mediazione artistica (narrazione, teatro, attività grafico-pittoriche, musica, danza) e le tecniche corporee (mindfulness e sport) in grado di apportare considerevoli benefici psico-fisici e relazionali agli individui coinvolti. A settembre, con la ripresa della scuola, il progetto entrerà nel vivo e fino al 2025 sosterrà gli studenti in un percorso utile a sradicare il fenomeno del bullismo e cyberbullismo che miete sempre più vittime in Italia.