Giuseppe Digilio, Coordinatore regionale Europa Verde, in una nota esprime alcune riflessioni sull’esito del ballottaggio che ha determinato la vittoria del candidato del centrosinistra, Vincenzo Telesca. Di seguito la nota integrale.
L’ottimismo e l’entusiasmo vanno benissimo. Probabilmente sono mancati in altre occasioni quando, il csx, aveva già messo in conto di perdere le elezioni; ritrovarlo è già un primo importante passo avanti.
A Potenza, ha funzionato. Così come ha funzionato anche in altre città italiane, dove, al secondo turno di ballottaggio, molti cittadini hanno scelto il proprio sindaco, o la propria sindaca, al netto dello schieramento politico che al primo turno ha preso più voti.
Prevalentemente hanno vinto i sindaci espressione del centrosinistra. Una improvvisa iniezione di fiducia per chi non si è rassegnato all’idea che il centrodestra sia imbattibile. Ad essere onesti intellettualmente, però, a vincere, sono stati i sindaci e non il centrosinistra, né il centrodestra in quei pochi casi dove i candidati espressione di quell’area politica hanno prevalso. Una prerogativa del doppio turno e del voto disgiunto, orpelli legislativi su cui il Governo ha già dichiarato di voler avviare una discussione per eliminarli da leggi elettorali comunali incontrollabili rispetto a quella “porcata” nazionale.
Per dirla tutta, a Potenza, ha perso un candidato ritenuto dagli elettori inadeguato al ruolo di sindaco. Una seconda bocciatura personale, che conferma il giudizio negativo che i cittadini hanno avuto sul suo operato da ex assessore all’agricoltura e alla sanità. E non poteva che essere così visto il degrado in cui versano i due settori in Basilicata.
Nonostante il centrosinistra abbia provato con i soliti distinguo a non vincere anche questa tornata elettorale, i cittadini hanno scelto il candidato che maggiormente ha interpretato il bisogno di cambiamento. Bisogno palpabile fin dalla vigilia, che pure i partiti dell’intero arco costituzionale non avevano colto, provando a consolidare la propria forza, ognuno per la propria parte. Ben venga, dunque, la lettura del ritrovato “spirito unitario vincente” tra le forze progressiste di centrosinistra. Ma questo risultato deve far riflettere sul dato più importante che ancora non è stato evidenziato e che riguarda la dicotomia che spesso si crea tra elettori e classe dirigente, le cui scelte sono spesso contraddette dal voto.
Il centrosinistra può tornare a vincere se ritrova la ragione dello stare insieme, ragione che non può che essere quella del bene comune, prescindendo dalle personali e legittime aspirazioni dei singoli esponenti di partito. Aspirazioni che portano inevitabilmente alla formazione di più aggregazioni animate dal mero calcolo individuale. Tanto poi c’è il turno di ballottaggio.
E dunque, chiusa questa bellissima parentesi elettorale, si torni a parlare, in maniera serrata, tra forze politiche omogenee, provando a recuperare anche chi, per le ragioni di cui sopra, appunto, ha fatto scelte diverse. L’imperativo categorico, per noi di Europa Verde, è quello di offrire ai cittadini un’alternativa credibile, unendo tutti in un’unica coalizione a sostegno di una candidata, o di un candidato autorevole che rappresenti le forze progressiste, democratiche, ambientaliste e civiche.
Le prossime scadenze elettorali sono altrettanto importanti. In primavera si voterà in molti comuni, si voterà per la provincia di Matera. Tra un anno o poco più si voterà per il rinnovo del consiglio comunale di Matera. Auspico, quindi, che si inizi fin da subito a ragionare su candidature e programmi che possano consentire di replicare la vittoria potentina del csx, mettendo alle spalle divisioni e distinguo che i cittadini rifiutano, come ci ha insegnato l’elezione del neoeletto sindaco, Vincenzo Telesca, che abbiamo contribuito ad eleggere.>.