“Un risultato che porterà enormi benefici alla Basilicata e al Mezzogiorno”. Il presidente della Regione, Vito Bardi, esprime così la sua soddisfazione per l’inserimento del recupero della diga del Rendina tra i progetti finanziati con il Piano nazionale di Interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico (Pniissi). Presentato dalla Regione Basilicata, l’intervento di ripristino sarà finanziato con 113 milioni di euro, fondi del Pnrr. Soggetto attuatore è il Consorzio di bonifica.
“La diga del Rendina – continua Bardi – è un’infrastruttura cruciale e determinante per lo sviluppo e la crescita della Basilicata. A regime potrà contenere circa 20 milioni di metri cubi di acqua, contribuendo a risolvere gran parte dell’emergenza idrica e a trainare il settore agricolo che è una risorsa preziosa per la nostra regione. Il completamento dell’invaso è stato da sempre prioritario per il nostro governo. Dopo decenni di disattenzione abbiamo finalmente raggiunto un obiettivo che sarà fondamentale per il rilancio dell’economia lucana”.
“Il governo Meloni su indicazione della Regione Basilicata ha stanziato 113 milioni di euro per il ripristino dell’invaso del Rendina. Un intervento candidato dal consorzio di bonifica e sostenuto dal Presidente Bardi con determinazione che ha chiesto ed ottenuto l’inserimento dello stesso nel PNIISI (Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico)”. Ad annunciarlo l’assessore all’Ambiente, Energia e Territorio della Regione Basilicata, Cosimo Latronico. “Si tratta di una infrastruttura strategica per il territorio, di cui si avverte ancora di più la necessità per via dei cambiamenti climatici e della difficile situazione legata alla carenza idrica – continua Latronico – che si inquadra nella strategia del Governo regionale di accrescere la capacità di invaso e di fare della risorsa idrica una leva di sviluppo sia per i distretto agricoli che per quelli produttivi della regione” .