Andrea Salvato al flauto, alle tastiere e alla voce, Francesco Rondinone alla batteria, Alberto Romano al basso, Emilio Tritto al sax e il “front-man” Alberto Lisanti alla voce per un Marasma di nome e di fatto. Curioso anche il nome attribuito all’evento: Marasma come back home, proprio per testimoniare l’affetto verso la città natale nei confronti di chi lascia la città dei Sassi per motivi di studio.
La band materana continua a sperimentare con successo produzioni musicali in cui lo ska si mescola con il jazz, il reggae e il punk-hardcore e nella serata di mercoledì 22 agosto i Marasma hanno animato piazza San Giovanni grazie all’invito del Gahvè dimostrando talento, professionalità e un pizzico di auto-ironia per tenere sempre alta l’attenzione del pubblico.
Tanto entusiamo da parte dei fans che hanno gremito lo spazio all’aperto allestito davanti al “coffee and drink” del Gahvè e gli applausi si sono rivelati il termometro del gradimento da parte del pubblico anche i nuovi brani che la band ha prodotto negli ultimi mesi.
In questa caldissima estata materana sono stati i Marasma con le loro “vibrazioni” a sottolineare ancora una volta la necessità di regalare momenti di svago ai giovani che restano in città nel periodo estivo. Oltre agli eventi dal vivo previsti in via Ridola grazie al programma “Agosto a Matera”, il centro storico materano può offrire altri spazi suggestivi per eventi live e piazza San Giovanni rappresenta sicuramente una delle location da valorizzare sempre di più. Come hanno fatto i Marasma.
Michele Capolupo
La fotogallery del concerto in piazza San Giovanni dei Marasma (foto www.sassilive.it)
Biografia della band materana Marasma
Nati nel lontano 2004, tra i banchi di scuola, i mArASmA sono oggi una realtà estremamente variopinta, dove le contaminazioni sono così presenti, che quasi non esiste un genere predominante. Questo elemento rende la band estremamente versatile, adatta ad intrattenere qualsiasi pubblico ed a cavalcare qualsiasi palco, senza però perdere identità o rinunciare a muoversi insieme da grande famiglia. La band ha un CD ed un EP all’attivo e svariati concorsi alle spalle, con numerose vittorie (il Tour Music Fest, per citarne uno, porta il gruppo di fronte a grandi nomi nel mondo della musica italiana, come Mogol, Masciarelli, Fasano, Steiner, Buonvino…), accompagnate da un gran numero di gigs (che portano a condividere il palco anche con nomi come Roy Paci, Rio, Andrea Rivera…). Il gruppo ha inoltre intrapreso, nel corso degli anni, un progetto di vera e propria restaurazione di gloriose opere del passato: note che hanno fatto muovere le gambe 40 anni prima, fuse alla caratteristica adrenalina coinvolgente e divertente, tornano a farsi piacevolmente sentire all’interno di parecchi contesti musicali del sud-Italia. Le sembianze della band non sono mai le stesse: i vari cambi di line-up vedono una risposta a livello musicale altrettanto varia, sempre ricca di nuovi risvolti. Si fanno sentire a gran voce gli studi jazz e fusion portati avanti da vari componenti (fenomeno che porta all’integrazione, all’interno del repertorio, di alcuni standard jazz – che consentono una maggiore espressività nei soli – oltre che di numerosi brani ska-jazz), insieme ad una forte pulsione verso il dub ed una esplosiva miscela di ritmi in levare, sonorità dolci e calde, distorti grezzi e corposi, idee ricercate, studiate nel dettaglio. Una scelta molto felice è, poi, quella di condividere il palco con alcuni esponenti della scena hip hop lucana: “accomunati da un accordo di funk, è comunella tra la gente dell’hip-hop e quelli dello ska” recita “Meltin’ Pot”, uno dei pezzi scritti assieme. Questa collaborazione porta il gruppo ad approfondire suoni propri del funky, nonché a rendere il progetto molto più aperto alla contaminazione, per trasformarsi, a volte, quasi in una jam band. Questo è il marchio di qualità dei mArASmA attuali: fuggire la ridondanza e la banalità attraverso la varietà di generi, idee, sperimentazioni, suoni e componenti.