“In questo momento servono interventi immediati per dare un sostegno e garantire l’approvvigionamento di acqua agli allevamenti”. E’ l’appello rivolto dal presidente dell’Associazione regionale allevatori di Basilicata, Palmino Ferramosca, alla Regione Basilicata e ai sindaci, alla luce della difficile situazione che il comparto sta vivendo per via della siccità con conseguente rincaro dei foraggi e mangimi. La questione sta diventando “difficile da gestire”, spiega Ferramosca, “qualche avvisaglia si era già avuta soprattutto tra gli allevamenti transumanti che avevano dovuto anticipare, nel materano, il rientro dalla pianura perchè i pascoli erano davvero scarsi e poveri”. Per il presidente della Ara “oggi però il problema principale, oltre alla scarsità di foraggio, è l’assenza di acqua, purtroppo si sta verificando anche l’impoverimento delle sorgenti con grandi difficoltà per gli allevamenti estensivi che sono impossibilitati a trovare acqua anche negli abbeveratoi disposti lungo i percorsi. É per questo proprio in queste ore abbiamo messo a disposizione degli allevatori lucani una cisterna di acqua proprio per far fronte alle situazioni più critiche, soprattutto sulla collina materana “. L’Associazione regionale allevatori evidenzia che lo stesso problema purtroppo si sta verificando anche negli allevamenti da latte. “Del problema sono stati coinvolti anche i prefetti – aggiunge il direttore dell’Ara di Basilicata, Franco Carbone – e speriamo in una soluzione immediata anche con l’intervento della protezione civile, ma la situazione, considerando che siamo a giugno, è davvero molto difficile. Occorre intervenire con tempestività anche per garantire il benessere degli animali nelle stalle. Nel materano – evidenzia Carbone – ci sono allevamenti ovicaprini di dimensioni importanti che stanno soffrendo terribilmente la mancanza d’acqua e la povertà dei pascoli”. Una condizione difficile che rischia di acuirsi, secondo gli allevatori, a causa della modifica del Disciplinare per l’allevamento della razza podolica. “Di recente c’è stata un’azione da parte di alcuni allevatori di podolica che hanno lamentato l’aumento dei costi burocratici – spiega Carbone- ma, abbiamo subito chiarito la vicenda in assemblea a Garaguso. Vogliamo blindare gli allevamenti podolici rafforzando il sistema di tracciabilità in modo tale che anche i test genetici e genomici possano giustificare la qualità, la provenienza e l’origine delle carni. Credo che anche questo confronto sia stato molto utile”.
Giu 29