La notizia drammatica dell’incidente sul lavoro che ha riguardato un lavoratore RMI di Bella mette ancora una volta in risalto la situazione assurdamente sospesa dei circa 1800 “non lavoratori della platea” su cui è piombata da parte dell’amministrazione regionale un silenzio sconfortante mentre sui propri posti di lavoro i ricatti e le condizioni di lavoro si fanno sempre più pesanti, tanto che molti cominciano a pensare al presunto passaggio al progetto idraulico forestale come l’unica soluzione possibile pur di uscire dalla sordità istituzionale che non ha recepito una sola richiesta delle tante portate avanti in tema di diritti e sicurezza.
L’ARLAB continua a suffragare atteggiamenti arbitrari da parte dei sindaci richiamando una convenzione che da una parte impedisce l’utilizzo dei soggetti percettori di RMI in sostituzione del personale dipendente e per la normale organizzazione del lavoro e dall’ altra riconosce il diritto dei sindaci di modificare le regole di utilizzazione per sopraggiunte nuove esigenze.
Davvero non se ne può più.
In questi giorni la USB ha iniziato un giro di assemblee nei diversi comuni con i lavoratori per rimettere al centro delle iniziative il diritto alla stabilizzazione e comunque l’ immediata contrattualizzazione di tutti i rapporti con progetti di inclusione socio lavorativa.
Lug 03