Mega (Cgil Basilicata): “Dalla nomina della nuova giunta a tre mesi dalle elezioni al mancato numero legale in Consiglio regionale, ancora una volta gli interessi dei lucani vengono messi al secondo posto”. Di seguito la nota integrale.
“Dopo quasi tre mesi dalle elezioni finalmente il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ha deciso e ufficializzato la nuova giunta. La Regione Piemonte, l’ultima ad essere andata al voto, ha fatto molto prima. Ancora una volta dobbiamo constatare che gli interessi dei cittadini vengono messi al secondo posto rispetto agli interessi di parte. Lungi dal voler giudicare prematuramente l’operato degli assessori, a cui auguriamo buon lavoro, è evidente però che alcune scelte rispondono a pure logiche interne”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega. “Mi riferisco – precisa – specialmente alla quota di genere che, oltre a non dare valore e riconoscimento alle donne elette, crea una distonia atavica tra le due province nel peso della giunta.
Per non parlare dello spettacolo andato in scena al primo Consiglio regionale della Basilicata. Come era purtroppo prevedibile, la maggioranza ha abbandonato l’aula per non discutere dell’autonomia differenziata su proposta dell’opposizione. Il gioco al quale questa destra al potere sta giocando in Basilicata è facilmente intuibile: rimandare la discussione fino a quando sarà scaduto ogni termine per intraprendere una qualsiasi azione per impugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale. D’altronde il tema dell’autonomia differenziata nella maggioranza allargata a Iv e Azione, con Azione rappresentata dal presidente del Consiglio regionale Marcello Pittella, crea non pochi problemi. I due partiti a livello nazionale sono tra i promotori del referendum abrogativo della legge Calderoli e non pochi giorni fa Pittella ha dichiarato pubblicamente la sua contrarietà all’autonomia differenziata così come fatto in passato, mentre Bardi, la Lega e FdI continuano a sostenerla a oltranza.
Per coprire le prime divisioni della maggioranza – denuncia Mega – si continua a giocare sulla pelle dei lucani. Sono tante le criticità rispetto alle quali attendiamo risposte, dalla crisi idrica in agricoltura alla sanità fino a Stellantis, la cui produzione è nuovamente ferma nello stabilimento di Melfi, alle infrastrutture e ai ritardi della transizione energetica nell’automotive quanto nel settore delle estrazioni petrolifere. Questa maggioranza allargata avrebbe potuto mostrare il primo segno di responsabilità nei confronti dei lucani, ma non lo ha fatto. L’auspicio – conclude Mega – è che il governo regionale superi ogni questione di parte e cominci a lavorare subito per il bene comune e della collettività”.