È tra i film consigliati “da non perdere” nella rassegna cinematografica “Ischia Global Fest”, dal 7 al 17 luglio disponibili gratuitamente sulla piattaforma streaming MYmovies: si intitola “Almunìa” ed è stato girato da Giovanni Petrigliano, regista materano di 24 anni che ha scelto di raccontare in questo affascinante cortometraggio la propria terra. Tra i 39 film selezionati. italiani e internazionali, spicca questo inconsueto gioiello che narra la storia di Chicco, un ragazzino sensibile e curioso, completamente diverso dai suoi coetanei. Siamo in un tranquillo paesino tra i colli lucani, dove resistono tradizioni e personaggi antichi. Alcuni ragazzini peró, a causa del “malovento”, cominciano a tormentare un vecchio suonatore. L’armonia della vita nel paesino sarà turbata, ma per l’introverso Chicco l’incontro con la musica tradizionale sarà un rivelazione. Per Giovanni Petrigliano e la sua “Almunìa” è un momento bellissimo: il corto è stato selezionato al Festival Internazionale Student Short Film in Serbia, è arrivato finalista al Mediterraneo Film Corto; è anche in concorso ai David di Donatello 2024. Un traguardo per questo ragazzo partito da Matera con un diploma in tasca, deciso a farsi strada nel mondo del cinema. A Milano ha frequentato la NABA, Nuova Accademia delle Belle Arti, dove l’anno scorso si è laureato in “media design ed arti multimediali” indirizzo film making. In questa formazione prestigiosa si va ad inserire “Almunìa”, la sua pellicola di esordio: Petrigliano l’ha girato a Tursi, alla Rabatana, e a Ferrandina per alcune scene, nel rudere del Castello medievale di Uggiano. Il tema, di urgente attualità, è lo spopolamento dei paesini lucani ed è nato come un progetto di tesi. Ma, precisa il giovane regista, “è diventato un viaggio, una sorta di avventura con i due compagni che hanno lavorato con me, Alessandro Ressia, direttore della fotografia, e Maria Elena Sdegno, producer. Volevo raccontare un posto morente, dimenticato, che sta perdendo la propria identità; dopo una ricerca sul territorio e un’attenta lettura degli scritti dell’antropologo Ernesto de Martino. Guardando i documentari realizzati dal suo regista, Luigi di Gianni, ho cercato un mio approccio registico, creando una fusione tra la componente realistica e una narrazione quasi fiabesca”. L’atmosfera fiabesca d’altronde è il filo conduttore di Almunìa, che si apre in una caverna e la suggestiva voce di Francesca Lufrano, che narra la maledizione scacciata dalla musica suonata da cupa-cupari e zampognari: un vento agonico, quasi un lamento che ferisce. Tutte le scelte sonore impreziosiscono il film, in particolare la musica tradizionale, composta ed eseguita dal maestro di zampogna Leonardo Riccardi, di Terranova del Pollino, morto improvvisamente l’anno scorso. Sullo schermo, insieme al protagonista Chicco, interpretato da Saverio Santoro, il lucano Nicola Di Sanza nei panni del vecchio suonatore e Maria Teresa Infelise, una ragazzina calabrese che interpreta Marta. Gli attori più giovani sono alla prima esperienza; nel film ci sono pochissimi dialoghi, poiché Petrigliano ha lavorato, più che su una sceneggiatura, con un canovaccio, lasciando spazio all’espressività dei singoli, per dare realismo alla vicenda. In Almunìa c’è anche la collaborazione di due figure di grande prestigio internazionale: la Casting Director Mara Molinari e il compositore romano Vittorio Giampietro, autore del soundtrack del film “Re Granchio”, che ha ideato e prodotto la colonna sonora originale.Ora aspettiamo che Almunìa sia trasmesso da MYmovies, dalle ore 18,30 dell’11 luglio. E intanto facciamo il tifo per il giovane regista materano Giovanni Petrigliano, augurandogli di realizzare tutte le sue aspirazioni. “Sono cresciuto molto con questo lavoro – conclude lui -; sono fiero dei riconoscimenti che sto ottenendo, e soprattutto sento forte la responsabilità di comunicare al meglio i messaggi dei nuovi progetti su cui sto lavorando adesso”.
Lug 11