Rimpasto Giunta Comune di Matera, Consigliere Doria (Matera Civica): “Cambiano le pedine ma non chi ha in mano le redini del gioco”. Di seguito la nota integrale.
Appena pochi minuti dopo l’annuncio è già partito il toto nomi sui nuovi assessori. La notizia è ufficiale, il sindaco ha revocato la delega ad Angelo Cotugno e a Maria Pistone. Circola la delibera, ma non è dato conoscere la tempistica delle sostituzioni con nuovi assessori. La prossima settimana?
Le temperature africane di questi giorni superano i livelli di guardia in via Moro, dove trovare la quadra è diventato una specie di rompicapo. Forse altre revoche seguiranno, a valle di non poche sostituzioni in tre anni e mezzo di amministrazione a trazione 5 Stelle. Ma, parafrasando il linguaggio tipico ad alcune consuetudini calcistiche, quando la squadra non va è l’allenatore che deve interrogarsi per primo sul suo ruolo, specialmente sul suo operato, tanto più che non sono mancate critiche anche da alcuni settori della sua maggioranza, a volte ad alta voce, nella gran parte dei casi solo sussurrate. Un sospetto. Erano critiche strumentali, finalizzate ad altri obiettivi?
La verità che la decisione del sindaco è figlia dell’ennesima manovra di palazzo per sbarazzarsi di alcuni assessori non più utili alla maggioranza, ormai molto diversa da quella decisa dagli elettori nelle urne. Del resto, solo pochi giorni fa, in aula, il sindaco ha rivendicato la continuità amministrativa, perché ha lasciato intendere di poter contare con certezza sulla sua Giunta. Affermazione che si commenta da sola per la ragione che qualunque sia l’esecutivo, al di là di qualsiasi avvicendamento, bisognerebbe indicare almeno alcuni progetti di rilievo su cui incardinare l’azione amministrativa.
Ma, con tutta franchezza, non si avverte la ferma volontà di cambiare passo. Men che meno di ammettere gli errori, altrimenti perché cambiare ancora assessori? Dato il contesto, rissoso e divisivo, sembra ormai impossibile soprattutto il taglio del traguardo di alcuni importanti provvedimenti, è il caso del Piano strategico e il Piano Strutturale, strumenti decisivi per il futuro della città. Piuttosto, si ha l’impressione che cambiano le pedine ma, nonostante i desiderata del sindaco, non chi ha in mano le redini del gioco, dentro e fuori dal Palazzo.