Melo, fico, ciliegio, gelso, vite e olivo. E poi ancora sorbo, noce, mandorlo, carruba, castagno e giuggiolo: sono le specie dei grandi esemplari di alberi da frutto presenti e segnalati in Basilicata grazie a due progetti di ALSIA, Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, finanziati attraverso risorse nazionali ed europee, al fine di tutelare cultura e biodiversità sul territorio lucano. Se ne parla nell’ultimo episodio di Alsia porte aperte in Podcast dedicato alla divulgazione scientifica delle innovazioni nell’agricoltura lucana, e pubblicato sui canali digitali dell’agenzia.
“Si tratta di un vero e proprio censimento degli alberi patriarchi – dichiara Aniello Crescenzi, direttore dell’ALSIA avviato nel 2020 nell’ambito del progetto “FINoPom”, finanziato dalla Regione Basilicata con la misura 10.2 “Agrobiodiversità” del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 e con il progetto Patrinet.Fru, con le risorse del Ministero delle Politiche Agricole dell’ambito della legge 194/2015. La loro conservazione è molto importante, infatti essi rappresentano la nostra storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni, oltre che essere un antico e irripetibile patrimonio genetico vivente. Il progetto – continua Crescenzi – mira a frenare non solo il fenomeno dell’erosione genetica di antiche varietà da frutto, ma anche di contenere la perdita di tutti quei prodotti e produzioni agroalimentari tradizionali legati ai territori, e che rappresentano la conoscenza e i saperi legati alle attività agricole tradizionali oramai patrimonio solo degli agricoltori più anziani. Con una lettera indirizzata a ciascuno dei sindaci dei centotrentuno comuni della Basilicata, l’ALSIA ha coinvolto l’intera comunità lucana e già nel 2023 le piante censite sono state ben 180, mentre per il 2024 si prevede che se ne aggiungeranno una sessantina con una distribuzione diffusa sull’intero territorio regionale. L’opera di ricerca dell’ALSIA prosegue – conclude Crescenzi – e tutti possono segnalare un albero ritenuto di interesse storico: agricoltori, tecnici e anche semplici viandanti”.
Circonferenza del tronco, longevità, rarità della varietà, rischio di erosione genetica, sono le caratteristiche delle piante oggetto di censimento grazie al quale è possibile individuare, mappare e catalogare tutti i patriarchi di fruttiferi presenti in regione, ottenendo così la base per future politiche di conservazione e valorizzazione. Alla segnalazione di un potenziale albero patriarca, seguono la ricerca storica e documentale, l’attività di campo, la creazione di un database, il dossier per il riconoscimento e la pubblicazione finale.
Tutto il patrimonio genetico censito è oggetto di tutela e di conservazione ai sensi della normativa nazionale sugli alberi monumentali – Legge 10 del 14 gennaio 2013 – e della Legge n. 194 del 2015 sulla biodiversità di interesse agricolo.
Per eventuali segnalazioni, gli interessati possono rivolgersi agli uffici e alle aziende sperimentali dell’ALSIA oppure scaricare il modello “Scheda di segnalazione Albero Monumentale” dal sito alsia.it nella sezione “Agrobiodiversità”.