Consigliere comunale Doria (Matera Civica): “Più strisce blu e ingressi alla città di colpo bui, che abbiamo fatto di male?”. Di seguito la nota integrale
Come mai gli ingressi della città sono diventati bui? Intanto, avanzano le strisce blu e arretra la qualità della vita. La pensano così i residenti nei dintorni della sede del palazzo della Provincia e, in parte, dei rioni Sassi, che sollevano la questione. La reazione è stata pacata, ma ferma, a valle della delibera della Giunta comunale approvata lo scorso 11 luglio.
Il provvedimento punta il dito su strade che, sostengono in via Moro, “attualmente vengono utilizzate senza alcuna regolamentazione, come aree di sosta di lunga durata”. Per cui, “per ottimizzare la gestione della sosta occorre estendere la zona a pagamento, applicando la disciplina della “ZONA A”, in via Lupo Protospata (tratto compreso tra via Lucana e via Cesare Beccaria), via Cesare Beccaria, via de Sariis, via IV Novembre (tratto compreso tra via Lucana e il civico 12/G di via IV Novembre), via Spine Bianche, via de Viti de Marco, via Padre G. Minozzi, via Chiancalata (tratto compreso tra via Lucana e il fronte civico 24 di via Chiancalata) e via Pasquale Vena (tratto compreso tra via Padre Giovanni Minozzi e via Caropreso)”.
Il principio invocato da via Moro è quello di “limitare la saturazione dei parcheggi per automobili nell’area del centro e, di conseguenza, di diminuire gli impatti ambientali dovuti al traffico”. Il rischio, però, è che a seguito di queste misure, a farne le spese possano essere persone che non hanno grandi possibilità economiche e che abitano proprio in queste aree da una vita. La mannaia si abbatte in termini indiscriminati su tutti, senza tenere in debito conto le distinzioni sociali e le crescenti diseguaglianze economiche che gravano sulle spalle dei cittadini. Tra l’altro, in concomitanza dell’aumento delle strisce blu, non si hanno notizie di corse aggiuntive e di ulteriori pullman da e per il centro.
Gli abitanti delle zone interessate non sono affatto convinti della presunta utilità dell’intervento, ritengono che si stia profilando una nuova forma di tassazione a carico dei residenti e l’ennesima caccia a nuovi introiti da parte dell’ente locale. La compensazione per i mancati introiti rivenienti dal piazzale della stazione, dove sono in corso i lavori di sistemazione della nuova piazza, non può incidere ulteriormente e iniquamente sul centro, dove è già evidente il deficit di linee bianche. Bisognerebbe diluire l’impatto delle strisce blu, distribuendo e allargando ad altre zone del tessuto urbano il perimetro dell’intervento, non penalizzare sempre le stesse realtà urbane.
A questo problema, per rimanere nell’ambito del tema della mobilità, si aggiunge quello degli ingressi alla città. Al calare del sole, sono piombati improvvisamente in un pericoloso buio. Eliminati i pali dell’illuminazione, al loro posto è spuntato un cartello di pericolo generico, con la scritta “svincolo non illuminato”. Si tratta di un provvedimento momentaneo o provvisorio? Chi e perché ha deciso di oscurare tutti gli ingressi alla città? Non è forse il caso di considerare pericolosa per gli utenti questa misura che non sembra tenere in debito conto gli obblighi di garantire la pubblica incolumità? Una città meta di turismo tutto l’anno con accessi non illuminati ha il sapore della beffa. Non è che si sta disquisendo sul raddoppio della viabilità agli ingressi, ma buttare giù i pali della luce quale vantaggio o utilità potrebbe sortire per una città meta di turismo tutto l’anno? Oscurare gli accessi non illuminati ha in realtà il sapore della beffa ed è normale chiedersi se dalle parti della sede regionale dell’Anas non sappiano nulla.