Il paradosso dei tagli negli enti locali, Fp Cgil: “In Basilicata taglio di oltre otto milioni che si tradurrà in una riduzione dei servizi”. Di seguito la nota integrale.
La tendenza al taglio delle spese per le Province ed i Comuni si conferma nei dati pubblicati nei giorni scorsi dal Ministero dell’Interno, facendo ricadere, ancora una volta, le conseguenze di una politica di gestione delle risorse incauta su lavoratori e cittadini.
I tagli ammontano complessivamente a 250 milioni di euro, 200 milioni in capo ai Comuni e 50 in capo a Province e Città Metropolitane. Per la Basilicata ammontano a oltre 8 milioni e investono Comuni grandi e piccoli (da Matera a Lauria, Melfi, Muro lucano o Rapolla, Tito e Pignola). Si continua a penalizzare le amministrazioni locali che già da diversi anni sono in sofferenza e i tagli sono proprio sulla spesa corrente, che comprende i costi del personale e l’erogazione dei servizi.
Il taglio delle spese previsto avrà sicuramente ripercussioni sulle spese per il personale e quindi sulla capacità assunzionale degli enti già in carenza. In più i criteri scelti appaiono fortemente inadeguati anche quando, in rifermento alle risorse del PNRR che gli enti gestiscono sul territorio, si prevede che più gli enti hanno realizzato e meno sono le risorse che avranno per gestirlo.
Il comparto delle Funzioni locali ha visto, nel corso degli ultimi dieci anni, un trend negativo in termini di risorse umane inedito che, nella nostra regione, si aggira intorno al 34%. Provincia e Comuni sono stati depauperati di figure importanti, il personale in servizio spesso svolge anche le attività di chi è andato in pensione e non è stato sostituito. Nei Comuni lucani interessati, questi tagli si tradurranno inesorabilmente in tagli ai servizi.
Anche in presenza di concorsi, il comparto delle Funzioni Locali risulta meno attrattivo per la mole di lavoro richiesta e la retribuzione prevista: spesso sono pochi i partecipanti che, in alcuni casi, rinunciano al posto o si dimettono per accettare altri comparti della pubblica amministrazione o il privato.
Bisogna invertire la rotta, a partire dalla prossima legge di bilancio. Bisogna al più presto tornare ad investire in risorse, professionalità, diritti.
Questi tagli sono ancora più gravi anche alla luce dello scenario che si apre con l’autonomia differenziata, rispetto alla quale siamo in campo, con la via maestra, per la raccolta delle firme per il referendum abrogativo.